Una battaglia d'identità e di fermezza per una diversa idea di mondo quella presentata dal ministro dell'agricoltura Lollobrigida nel suo intervento alla rassegna Fenix organizzata a Roma da Gioventù Nazionale.
Il ministro si riferisce in maniera neanche troppo velata al Partito Democratico che secondo l'esponente del governo Meloni quando ha governato "non ha mai fatto gli interessi dell'Italia".
Per il Ministro dell'agricoltura la missione è chiara ed è stata individuata in una visione diversa da chi vorrebbe il mondo del cibo governato da multinazionali votate alla standardizzazione del cibo globale. L'Italia e il suo governo si impegneranno per produrre cibo 'buono'.
Non cibo per tutti ma cibo buono per tutti. Un assunto che il ministro Lollobrigida ci tiene a sottolineare e che però contrasta con le nuove normative europee che vorrebbero garantire la qualità attraverso tabelle, per niente convincenti per le istituzioni italiane.
[bbvideo id=5568973]Per il ministro il problema principale è il sistema 'Nutri-score'. Un sistema di etichettatura che secondo il ministro spersonalizza la scelta del consumatore.
Nutri-score per Lollobrigida non pone al centro come "elemento la qualità ma solo un'etichettatura che parametra il cibo, in base ad un algoritmo, ad un elettrodomestico o una lavatrice".
Lo stesso ministro spiega come proprio il nostro modo di fare, il nostro brand gastronomico, il cosidetto 'Italian sounding' sia in pericolo. Perché ricopiato senza rispettare parametri produttivi e di qualità, mettendo a rischio la nostra industria alimentare.