"La rivolta dilagherà": le parole di Oreste Scalzone, co-fondatore di Potere Operaio, danno una interpretazione molto netta dei disordini in Francia. Dopo l'uccisione di Nahel, un giovane compiuta da un poliziotto a Nanterre, la popolazione è scesa in strada per protestare contro la logica dei poteri costituiti. Scalzone, intervistato dall'AdnKronos mentre si trova a Napoli, esprime la sua solidarietà a coloro che lottano contro un sistema che sembra "ammazzare persone come normale amministrazione" in nome del mantenimento dell'ordine.
La mobilitazione attuale segue le proteste dei gilet gialli e la mobilitazione per la riforma delle pensioni, segnando una serie di ribellioni che sembrano avere un unico filo conduttore: la necessità di opporsi a un potere che soffoca e schiaccia le persone comuni. Scalzone sottolinea che la tendenza attuale è quella di una rivolta in continua espansione, senza poter fare previsioni precise sul suo sviluppo futuro.
"La ribellione è dunque lo sbocco naturale", dichiara Scalzone. Egli si schiera con la comunità di persone che vivono sulla propria pelle le logiche del sistema e che rischiano di essere schiacciate se non si ribellano. La sua posizione, maturata dopo anni di esperienza e militanza, è di sostegno e solidarietà verso coloro che si ergono contro il sistema dominante.
La situazione attuale in Francia è solo l'ultima di una serie di eventi che dimostrano come il malcontento e la protesta siano diffusi in molte parti del mondo. Le persone sono sempre più consapevoli dei meccanismi di potere che possono portare all'oppressione e all'ingiustizia. Le rivolte e le manifestazioni rappresentano una forma di risposta a questi problemi strutturali.
Nonostante la tendenza alla ribellione dilagante, resta ancora aperta la domanda su cosa fare per affrontare questa situazione. Scalzone si riferisce alla comunità di persone che condivide le stesse lotte e che si oppone alle logiche del sistema. La sua posizione è quella di essere al loro fianco, di sostenere e dare voce a coloro che si ribellano: