È atteso per oggi alle 10.35 a Varsavia l'incontro tra Giorgia Meloni e il premier polacco Mateusz Morawiecki. Il bilaterale verterà su temi diversificati: dalla guerra in Ucraina al nuovo vertice Nato a Vilnius, dalla protezione dei confini alle riforme in ambito europeo. E poi, portata più attesa dell'incontro, ci sarà ovviamente il dossier migranti.
L'ultima volta che la Polonia aveva detto la sua sulla gestione dell'immigrazione in Europa non era finita proprio benissimo: il Consiglio europeo si era dovuto arrendere a non presentare alcuna conclusione sui migranti, nonostante tutti i tentativi fatti per allineare le posizioni di Morawiecki e Orban a quelle degli altri 25 membri.
Oggi Meloni avrà l'occasione di capire più a fondo cosa è andato storto durante la due giorni di Bruxelles, comprendo in cosa due Paesi governati dal medesimo orientamento politico non sono riusciti a trovare un punto d'accordo.
Italia e Polonia, Meloni e Morawiecki: due Nazioni e due leader che si si aspettava sarebbero andati d'accordo sulla questione migranti presentata al Consiglio di Bruxelles. E invece le loro posizioni hanno preso strade diverse: da una parte Meloni che chiede una ridistribuzione dei migranti, dall'altra Morawiecki che chiude i suoi confini.
Al termine del Consiglio Europeo, Meloni non si era detta delusa dall'esito delle trattative con la Polonia: «Posizioni diverse per diversa collocazione geografica, nessuna delusione da chi difende il proprio interesse nazionale».
Su questo si era espresso anche il portavoce del Governo polacco Piotr Muller:
Sul tema della migrazione, in effetti, Morawiecki ha poco da scherzare. Con l'avvicinarsi delle nuove elezioni diventa sempre più chiaro che scivoloni sull'argomento non saranno perdonati dall'elettorato. Anche per questo motivo, l'attuale premier, pronto a ricandidarsi, vuole aggiungere alle presidenziali anche un referendum sulla redistribuzione di migranti. Per il momento, l'Esecutivo di Varsavia non riconosce il principio di solidarietà obbligatoria.
Altro tema importante sul tavolo di Varsavia a cui discuteranno Giorgia Meloni e Mateusz Morawiecki è quello della cooperazione politica in vista delle prossime elezioni europee. Il tema sta già creando qualche difficoltà all'interno della stessa maggioranza del Governo italiano, con Salvini che spinge per un alleanza con le destre europee, mentre Tajani chiede più moderazione.
A Varsavia, Meloni potrebbe dunque tastare il terreno per comprendere gli spazi di una possibile alleanza con la Polonia, guidata da una formazione di destra meno radicale rispetto ad altri partiti presenti nel Parlamento europeo, come il francese Rassemblement National o il tedesco Alternative fur Deutschland (Afd).
A questo proposito, nel pomeriggio la premier italiana parlerà alla Conferenza Ecr sul futuro dell’Unione europea, in cui si discuterà dei possibili temi alla base di un'alleanza tra Italia e Polonia: ambiente, transizione energetica, politiche per la famiglia e altro ancora.
Un'eventuale intesa a livello politico sarebbe rafforzata anche dai rapporti economici bilaterali tra i due Paesi, sempre più solidi da qualche anno a questa parte: nel 2022 l'interscambio tra Italia e Polonia era aumentato del 16%, per un totale di 33,6 miliardi di euro coinvolti.