Se da una parte il vertice Nato a Vilnius, in Lituania, sta mandando su tutte le furie il presidente dell'Ucraina Zelensky, dall'altra "spinge" il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, a tornare alle minacce. Il linguaggio è quello a cui siamo tristeente abituati e il clou è rappresentato da quelle tre parole: "Terza Guerra Mondiale". E così, il falco di Putin prende Telegram e scrive:
Consueti, purtroppo, sono anche gli scenari che seguono.
Di bombe a grappolo, nel pomeriggio, aveva parlato anche il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu:
Ma se gli Stati Uniti dovessero fornirle all'Ucraina cambierebbe la prospettiva e "come risposta le forze armate russe saranno costrette a usare armi simili contro quelle ucraine".
Sempre nel pomeriggio, a ridosso del vertice a Vilnius, era poi intervenuto il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov:
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