Emergono nuovi dettagli sull'incendio che nelle scorse ore ha distrutto la "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto, l'installazione d'arte inauguarata appena due settimane fa in piazza Municipio, a Napoli. Una delle ipotesi su cui lavorano gli inquirenti riguarda una presunta "gara" lanciata sui social da giovani non ancora identificati che
Della "Venere degli stracci", l'installazione d'arte contemporanea inaugurata appena due settimana fa in Piazza Municipio, a Napoli, non resta altro che cenere, dopo l'incendio che nelle prime ore di questa mattina l'ha avvolta.
aveva detto, presentandola al pubblico, il suo autore, Michelangelo Pistoletto. Alla fine, invece, sembrerebbe aver accentuato il suo lato peggiore. Se in un primo momento si era ipotizzato che l'opera potesse aver preso fuoco per cause naturali (già a giugno erano stati avanzati dubbi sulla sua sicurezza), sembra ora che dietro tutto si nasconda un gesto volontario. Sui social, infatti, giovani non ancora identificati avrebbero lanciato una "challenge": vinceva chi fosse riuscito a bruciarla prima.
La pista dolosa è stata confermata anche dall'assessore alla Sicurezza del Comune, l'ex Prefetto Antonio De Iesu, che ha dichiarato:
Bisognerà capire anche come i presunti vandali siano riusciti a dare fuoco all'installazione, visto che, teoricamente, gli stracci era ignifughi, essendo stati ricoperti da materiale in grado di neutralizzare le fiamme.
Ciò che è accaduto non fermerà, comunque, il sindaco, che si è già detto disposto a reinstallare l'opera nella stessa piazza.
ha annunciato. L'installazione, inaugurata lo scorso 28 giugno nell'ambito della rassegna "Napoli Contemporanea 2023", puntava a creare un confronto tra la bellezza della Venere e la banalità del quotidiano, rappresentata dal monte di stracci su cui poggiava la statua. Come se la prima potesse portare a una rinascita dei secondi. Una metafora, per dire che l'arte - anche quando è "arte povera" - è in grado di elevare la realtà.
In tanti sono rimasti indignati, puntando il dito contro i responsabili, che lo scrittore Maurizio De Giovanni ha definito
Ma c'è anche chi ha spostato la questione sul piano degli interventi in materia di pubblica sicurezza, lamentando pochi controlli.