Gli orsi in Trentino sono salvi: la terza sezione del Consiglio di Stato ha sospeso i provvedimenti di abbattimento di Jj4 e Mj5, che erano stati impugnati dalle associazioni animaliste. Dopo la riunione di ieri, oggi 14 luglio è stata resa nota la decisione.
Le ordinanze erano state firmate dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che quindi incassa una sconfitta. Ora l'ultima parola passa al Tar di Trento, che dovrà fissare una nuova udienza.
'Jj4' è l’esemplare ritenuto responsabile dell’aggressione ad Andrea Papi lo scorso 5 aprile, nei boschi di Caldes in Val di Non in Trentino. L'animale si trova rinchiuso al centro faunistico del Casteller: è già pronto un progetto di trasferimento presso il ‘Libearty Bear Sanctuary’ di Zarnesti in Romania. L'orso 'Mj5', che lo scorso marzo ha ferito un escursionista in Val di Rabbi, si trova ancora in natura: potrà quindi essere catturato, ma non abbattuto.
Il Consiglio di Stato, come si legge nell’ordinanza di 13 pagine con cui ha sospeso l'abbattimento, ha ritenuto "sproporzionato" il provvedimento, nonché "non coerente" con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono di valutare soluzioni intermedie, ferma restando la captivazione a tutela della sicurezza pubblica.
E' stato inoltre richiesto al Tar di Trento di anticipare la data dell'udienza di merito, prevista per il 14 dicembre.
Secondo Enpa, Leidaa e Oipa che insieme alla Lav hanno presentato ricorsi,
La LAV invece ha sottolineato come, a questo punto, l'orsa 'Jj4' debba essere trasferita in Romania.
In Trentino sono presenti tra i 110 ed i 120 esemplari di orsi e la loro gestione è diventato argomento di scontro sia sociale che politico. Soprattutto da quando Andrea Papi, 26enne appassionato di montagna e di corsa, era stato aggredito e ucciso da uno di loro.
I cittadini della zona conoscono la problematica, dato che le incursioni dei platigradi nei centri abitati erano frequenti. Ai decreti e ordinanze di cattura e abbattimento, firmate da Fugatti, si sono poi susseguiti i ricorsi delle associazioni animaliste. Tra cui Lav Italia, Leal, Enpa, Leidaa e Oipa, contrarie sia alla cattura che all'uccisione.
In questi 99 giorni ci sono state udienze al Tar, che aveva già sospeso le ordinanze di abbattimenti, che diverse manifestazioni di protesta.