Accadde oggi, 16 luglio 1979: Saddam Hussein al potere in Iraq. Sono trascorsi 44 anni dal giorno in cui il presidente iracheno in carica Ahmed Hasan al-Bakr si dimise lasciando il posto al Rais. Saddam Hussein nato a Tikrit il 28 aprile 1937, morto a Baghdad il 30 dicembre 2006: militare politico e dittatore in Iraq per 24 anni fino al 2003. Membro di spicco del Partito Ba'th e, successivamente, del Partito Ba'ath iracheno, Saddam ebbe un ruolo chiave nel colpo di Stato del 1968, noto anche come rivoluzione del 17 luglio, che portò il partito al potere in Iraq.
Nel ruolo di vicepresidente durante il mandato del suo predecessore Ahmed Hasan al-Bakr, Saddam Hussein istituì delle forze di sicurezza attraverso le quali gestì i conflitti tra il governo e le forze armate. All'inizio degli anni 70, Saddam nazionalizzò la Iraq Petroleum Company e le banche indipendenti, rendendo il sistema bancario insolvente a causa dell'inflazione e di credito inesigibile. Nel corso del decennio, Saddam consolidò la sua autorità sull'apparato governativo mentre i ricavi dell'industria petrolchimica aiutavano l'economia irachena a crescere rapidamente. Le posizioni di potere nel Paese erano per lo più occupate da arabi sunniti, una minoranza che costituiva solo un quinto della popolazione irachena.
Saddam Hussein salì formalmente al potere nel 1979, sebbene fosse già di fatto il capo dell'Iraq da molti anni. Saddam guidò un governo autoritario e repressivo che molti analisti definirono totalitario. Il suo governo fu caratterizzato da numerose violazioni dei diritti umani, tra cui circa 250.000 uccisioni arbitrarie e sanguinose invasioni nei vicini Iran e Kuwait. Si attivò anche per sopprimere diversi movimenti, in particolare quelli sciiti e curdi che cercavano di rovesciare il governo o ottenere l'indipendenza. Saddam Hussein rimase al potere in Iraq sia durante la guerra Iran-Iraq che alla fine della prima guerra del Golfo.
Con l'invasione dell'Iraq del 2003, una coalizione guidata dagli Stati Uniti d'America depose Saddam Hussein. La coalizione accusò falsamente l'Iraq di possedere armi di distruzione di massa e di avere legami con i terroristi di Al Qaida. Il Partito Ba'ath di Saddam venne sciolto, poi si tennero le prime elezioni democratiche del Paese. Dopo la sua cattura nel dicembre 2003, Saddam Hussein fu processato dal Governo ''ad interim'' iracheno. Nel novembre 2006, l'ex dittatore venne condannato da un tribunale iracheno per crimini contro l'umanità legati all'uccisione di 148 sciiti iracheni nel 1982: la strage di Dujail. Condannato a morte per impiccagione, Saddam Hussein fu giustiziato il 30 dicembre 2006.