A Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, un bambino di 18 mesi ha accidentalmente fatto partire un colpo da una pistola legalmente detenuta dal nonno ed è rimasto gravemente ferito all'addome. Immediatamente dopo il fatto, accaduto ieri sera, è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Qui è stato ricoverato in terapia intensiva; la prognosi del bambino è riservata. Mentre il bimbo recupera le forze e viene curato, la Squadra mobile di Napoli sta svolgendo alcuni accertamenti per comprendere la dinamica di quanto accaduto. Per il momento si sa che la pistola da cui è partito il colpo è una Beretta calibro 6,35.
Si tratta dell'ennesimo caso tragico provocato dalla presenza in casa delle armi, spesso non custodite correttamente e non tenute adeguatamente a distanza dai bambini o da chi non è in grado di maneggiarle. Questa emergenza, che richiede che si regolamenti ulteriormente il possesso delle armi, mostra in modo esplosivo le proprie criticità e le proprie conseguenze drammatiche negli Stati Uniti. Tuttavia, come dimostra il caso di Pomigliano d'Arco, interessa in modo consistente anche il nostro Paese, rendendo possibile analizzare il fenomeno in modo trasversale tra Paesi diversi.
Solo qualche mese fa, ad Ariano Polesine un bambino di otto anni, mentre giocava con un'arma, ha causato la morte della madre con un colpo di pistola alla testa fatto partire per errore. La donna è deceduta in ospedale lo scorso 29 marzo, il giorno successivo al ferimento. Questo fatto condivide alcuni elementi con quanto accaduto solo tre settimane fa in Ohio, dove un bambino di 2 anni ha accidentalmente sparato alla madre colpendola alla schiena con un colpo partito da una pistola carica e senza sicura. La donna, incinta di 8 mesi, è morta dopo essere arrivata in ospedale. Con lei è morto anche il bambino che portava in grembo