Sciopero treni, capotreno ventenne aggredita a Roma

Ha riportato una frattura al polso e una prognosi complessiva di 30 giorni. Ma c'è anche l'aggressione verbale, così come scene che avrebbe volentieri evitato. Davvero brutta disavventura per una capotreno ventenne, aggredita sulla banchina della stazione Termini, a Roma, da un gruppo di passeggeri infuriati a causa del ritardo del treno per Cassino.

Il treno accumula ritardi causa sciopero, una capotreno ventenne viene aggredita a Roma: frattura del polso.

L'episodio è avvenuto giovedì, quando lo sciopero nazionale del personale Italo e Trenitalia era finito da un pezzo ma il trasporto ferroviario risentiva ancora dei ritardi accumulati. La giovane ha denunciato di essere stata insultata a lungo, persino mentre veniva assistita dal personale del 118 e portata via in ambulanza.

Tutto ciò mentre la Polfer è ancora sulle tracce del responsabile dell'aggressione fisica, di fatto una spinta che ha provocato appunto la frattura. "Ora ho paura", ha detto la ragazza di vent'anni.

La Polizia cerca il responsabile dell'aggressione fisica. Dura reazione dei sindacati.

La capotreno ha denunciato l'accaduto, il responsabile del dipartimento Attività Ferroviarie e Servizi della Fit-Cisl del Lazio, Fabio Bonavigo, lo ha reso noto in un comunicato, aggiungendo:

Non è possibile che i lavoratori fronteggino sempre più frequentemente questi episodi. Quanto avvenuto è la rappresentazione plastica del fatto che le ragioni della protesta sono sacrosante e che dobbiamo essere ascoltati.

E ancora:

Servono risposte concrete e rapide da parte delle aziende e delle istituzioni tutte, perché non è accettabile che i lavoratori debbano uscire di casa temendo per la propria incolumità. Le condizioni di lavoro del personale frontline devono essere sicure: vanno adottate misure rapide. Si deve ad esempio rimpinguare l’organico per evitare che i lavoratori siano lasciati soli a gestire situazioni potenzialmente pericolose. E al tempo stesso deve essere diffusa a ogni livello una cultura del rispetto nei confronti di persone che garantiscono quotidianamente un diritto collettivo.

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