L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, presente a una conferenza di conservatori in Florida, ha colto l'occasione per difendersi dalle accuse di aver portato nella propria residenza privata alcune carte segrete. A seguito di tali accuse, l'ex presidente è stato incriminato per violazione dell'Espionage Act. Trump ha voluto anche marcare la differenza tra sé e Bill Clinton, che era stato accusato di tenere degli audio segreti ben nascosti nel cassetto dei calzini: "Io non le tenevo tra i calzini, avevo le scatole impilate di fronte alla Casa Bianca e tutti hanno fatto foto perché non avevo nulla da nascondere".
A fine giugno, la Cnn è entrata in possesso e ha poi pubblicato un audio esclusivo registrato nel luglio del 2021, riguardante le carte segrete portate via dalla Casa Bianca dal leader repubblicano. L'ex presidente al termine del suo mandato avrebbe portato via con sé dei documenti top secret, ben consapevole della loro rilevanza. Si trattava infatti di documenti classificati di difesa nazionale e nella registrazione audio il tycoon parla di alcuni documenti su un potenziale attacco all'Iran. Attualmente Trump è incriminato di 37 capi d'accusa, 31 dei quali sono legati proprio all'aver sottratto dalla Casa Bianca documenti che andavano consegnati ai National Archives.
In seguito alla divulgazione dell'audio, l'ex presidente ha dichiarato che nella registrazione fa riferimento solo a "ritagli di giornali, riviste e articoli". Trump, tronfio e convinto della propria buona condotta, continua a sostenere di non avere nulla da nascondere, a differenza, stando alle sue parole, di Bill Clinton. Quest'ultimo, infatti, dopo aver lasciato la Casa Bianca, avrebbe tenuto "79 registrazioni audio nel suo cassetto". Trump fa riferimento al ricorso presentato ai National Archives dal gruppo conservatore Judicial Watch; il ricorso è stato presentato nel 2012 e si è concluso, al di là delle parole di Trump, con un nulla di fatto.