Un consiglio dei Ministri con tanti punti all'ordine del giorno quello anticipato alle 17 e finito solo nella serata di oggi 17 luglio.
La premier Meloni ha presieduto la seduta nonostante fosse attesa a Bruxelles per un vertice Ue.
Finalmente arriva la tanto attesa decisione sulle concessioni balneari, il Cdm ha dato il via libera al decreto legislativo che attua la delega della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 in materia di regimi concessori di beni pubblici, compresa la mappatura delle concessioni balneari.
Quella delle concessioni balneari era uno degli argomenti più attesi del Cdm, nel decreto è prevista la costituzione presso il ministero dell'Economia e delle finanze sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici (SICONBEP) al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, dei principali dati e delle informazioni relativi alle concessioni di beni pubblici.
Un ulteriore passo avanti verso una programmazione attiva è arrivato con la costituzione di un nuovo "Piano strategico del Turismo 2023-2027". Fortemente voluto dal ministero del Turismo il PTS rappresenta uno strumento di analisi e previsione approfondita del mercato del turismo e dei suoi segmenti.
Il documento formalizza quello che era chiaro da tempo: il turismo è un'industria. Attuando una metodologia di programmazione sul medio termine basata su obiettivi, cronoprogramma e misurazione dei risultati.
Ha reggere l'architrave del 'Piano strategico del Turismo' sono cinque pilastri strategici: governance, innovazione, qualità e inclusione, formazione e carriere professionali turistiche, sostenibilità.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge relativo all’abrogazione di norme prerepubblicane relative al periodo 1891-1920.
Un grande passo verso quella sburocratizzazione tanto agognata dalla politica italiana, il testo infatti elimina dall’ordinamento 9.924 regi decreti, al fine di migliorare la qualità della regolazione e garantire la certezza del diritto.
Un provvedimento che va di pari passo con altri decreti che fanno arrivare a quota 19mila gli atti in corso di abrogazione. Norme che nel tempo hanno creato non pochi problemi nel loro sovrapporsi a norme spesso non coordinate, continuando a determinare ingarbugliate incertezze giuridiche.