La Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein è lapidaria sul tema migranti: «Non posso essere d'accordo con il memorandum Ue-Tunisa». Questa la linea adottata dalla leader dei Dem, che da Bruxelles, ai margini del prevertice del Pse, si dice insoddisfatta dell'ennesimo «tentativo di esternalizzare le frontiere» dell'Ue, che non rispetterebbe i principi di democrazia e non si curerebbe dei diritti fondamentali delle persone.
Un simile modus operandi, sempre secondo Schelin, sarebbe tutt'altro che nuovo agli ambienti europei. Basti riportare alla memoria quanto fatto con Turchia e Libia per trovare subito delle somiglianze. Da qui dunque il secco "no" della Segretaria Dem:
E la Spagna? In effetti, rispetto a quanto sottolineato da Schlein, si potrebbe ribattere - e qualcuno l'ha fatto - che il memorandum tra d'intesa tra Ue e Tunisia non è diverso dai patti che il Paese iberico ha già stretto da tempo, sotto governi tanto di destra, quanto di sinistra, con Nazioni della costa atlantica africana.
Su questo, Elly Schlein risulta evasiva: «Io vi ringrazio, ma se non prendo l'aereo...», taglia corto su una domanda a tema.
Prima di andarsene, la Segretaria Dem ha giusto il tempo di rispondere ad un paio di domande sul salario minimo, tema che sta molto a cuore del suo Partito Democratico.
Secondo Schlein, la proposta dell'istituzione di un salario minimo ha il sostegno del «75% delle italiane e degli italiani». Da qui, secondo la leader dei Dem, parte l'urgenza di continuare a parlare del tema per costringere il Governo a «non voltare la faccia dall'altra parte». Queste le parole di Elly Schlein:
Ecco dunque la promessa del Partito Democratico, con la quale la leader chiude la conferenza prima di andare a prendere il suo aereo: «Non molleremo di un centimetro su questa importate misura». Parole che Elly Schlein spera possa risollevare gli umori all'interno di un partito che sembra sempre più in procinto di sgretolarsi sotto i tanti e possibili addii; nel mezzo, l'ombra di Bonaccini che pare stia spingendo per votare contro diversi temi sensibili come il reato universale di maternità surrogata, mettendo alle strette l'attuale leader del Partito Democratico.