18 Jul, 2023 - 15:21

Cos’è la setta del digiuno? In Kenya sono stati trovati 400 corpi degli adepti in fosse comuni

Cos’è la setta del digiuno? In Kenya sono stati trovati 400 corpi degli adepti in fosse comuni

Cos’è la setta del digiuno? In Kenya, a Malindi, negli ultimi mesi si sente sempre più parlare della setta del digiuno. Questa setta religiosa mette in pratica i precetti di Paul Mackenzie Nthenge, il pastore – ora sotto custodia nelle celle della stazione di polizia di Malindi dal 14 aprile scorso – secondo cui bisognava smettere di mangiare e morire di stenti per vedere Gesù.

Fondatore della chiesa ‘Good News International’, Paul Mackenzie Nthenge, predicava il digiuno inducendo i suoi seguaci a morire di fame e di sete, dopo averli privati dei loro averi. Lo stesso che celebrava i loro funerali, come testimonia un ‘pentito’. Il falso profeta è indagato per genocidio, omicidi e istigazioni al suicidio. 

Cos’è la setta del digiuno? Il ‘massacro di Shakaola’

La setta si riuniva nell'entroterra della città turistica di Malindi, nella foresta di Shakahola ora dichiarata scena del crimine dal ministro dell'Interno Kithure Kindiki.

In questo luogo si consumavano dei veri e propri crimini, un film dell’orrore, con centinaia di corpi trovati sepolti in fosse comuni. Da qui nasce il nome di "massacro di Shakaola", come lo hanno definito i media locali quando, a metà aprile, era stato scoperto con il ritrovamento di 4 persone morte di stenti.

William Ruto, il presidente del Kenya, ha dichiarato:

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Questa storia è affine al terrorismo, chiunque utilizzi la religione per intenti criminali è un terrorista e il suo posto non è in chiesa, ma in prigione.

Le vittime

Ad oggi, sono oltre 400 le vittime accertate, almeno 360 quelli da rintracciare, tra cui circa 200 bambini. Atri 60 sono stati recuperati vivi ma in gravi condizioni di salute. Su queste i patologi del governo keniano hanno oggi completato le autopsie, confermando alla Bbc che le morti sono avvenute a causa del digiuno e alcune anche per strangolamento soffocamento

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Giuseppa Giordano
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