Ieri è arrivata la notizia della grazia a Zaki: Tajani oggi, insieme agli altri politici e a tutti gli italiani, gioisce per il risultato ottenuto dal governo e rivela che non c'è stato nessun baratto su Giulio Regeni (e non solo). Vediamo dunque le parole del ministro degli Esteri, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio 24.
La notizia della grazia al giovane studente egiziano iscritto all'università di Bologna che era stato arrestato in Egitto per diffusione di notizie false rende contento e orgoglioso il mondo della politica. E mentre il Paese intero attende il definitivo rilascio e ritorno di Patrick Zaki in Italia, il titolare della Farnesina ribadisce che la diplomazia italiana in tutto questo ha avuto un ruolo molto importante, insieme ai membri dell'intelligence.
Oggi, giovedì 20 luglio 2023, il ministro degli Esteri rilascia una breve intervista a Radio 24. Sostiene che il lavoro svolto in Italia e in Egitto è stato un corale, fatto di collaborazione e dialogo.
Antonio Tajani smentisce poi le voci su presunti baratti o presunte trattative sottobanco. Voci che sono saltate fuori non appena è stata diffusa la notizia riguardante il caso del giovane Patrick. Ecco le affermazioni del politico in merito:
Il numero uno della Farnesina prosegue il suo intervento di oggi affermando e promettendo di indagare su ciò che è successo in questi anni al giovane studente egiziano. La vicenda infatti non è ancora chiara e ci sono diversi punti oscuri che bisogna chiarire.
Nel frattempo, come sostiene Tajani,iIl governo è riuscito ad ottenere nella giornata di ieri un ottimo risultato.
Antonio Tajani ricorda inoltre che l'esecutivo, ora guidato dalla attuale premier Giorgia Meloni, si è sempre dato da fare per ottenere la grazia nei confronti del giovane ricercatore egiziano. Il ministro ricorda infatti di aver compiuto almeno due missioni in Egitto e di aver avuto svariati colloqui con il presidente Abdel Fattah Al Sisi. Colloqui durante i quali
Infine il politico conclude:
La decisione della grazia a Patrick Zaki è stata dunque presa dal presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi. Decisione arrivara dopo la condanna a 3 anni di carcere dello studente egiziano, iscritto all'Università di Bologna. Di questi 3 anni, il ragazzo avrebbe dovuto scontare ancora 14 mesi. Tuttavia, con la scelta presa ieri, mercoledì 19 luglio 2023, sono cambiate radicalmente le cose.
Il ricercatore viene rilasciato dall'Egitto questa mattina. A renderlo noto ai microfoni dell’ANSA è Khaled Ali, noto avvocato e attivista politico, nonché ex-candidato alle presidenziali. L'Italia lo aspetta a braccia aperte dopo così tanto tempo e dopo così tante sofferenze.