Il cardinale Angelo Becciu prende la parola e decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il porporato ha preso spontaneamente la parola durante l'udienza del 20 luglio per respingere tutte le accuse nel processo in Vaticano per la vicenda della compravendita di un palazzo a Londra, a Sloane Avenue, con i soldi della Segreteria di Stato vaticana.
Ha detto il cardinale Becciu durante il suo intervento, sottolineando come il Promotore di Giustizia (simile a un pm dell'ordinamento giuridico italiano), Alessandro Diddi, abbia raccontato "fatti" su di lui "totalmente lontani dalla realtà".
Rispetto ai 50 milioni di euro che l’Istituto per le opere di religione donava al Santo Padre per le necessità della Sede Apostolica, i soldi, prosegue, "venivano usati così: dai 18 ai 23 milioni venivano dati alla Radio Vaticana, 8 milioni all’Osservatore Romano, dai 27 ai 33 milioni alle nunziature apostoliche per la loro manutenzione e la costruzione di nuove sedi. Non erano inclusi gli stipendi ai Nunzi, questi sono pagati dall’Apsa. In ambienti come l’Africa si mantenevano famiglie, soprattutto famiglie di dipendenti, questi 33 milioni servivano. Fatevi la somma, 50 milioni sono finiti e anche avanzati.
Secondo le ultime novità, la sentenza potrebbe arrivare entro Natale. Il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, ha fatto il punto sulle prossime tappe.
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