L'ex ministro Stefano Patuanelli fa arrabbiare il M5S: "Bisogna tornare al finanziamento pubblico ai partiti". Conte tenta subito la precisazione: "Opinione personale, la storia del M5S è chiara: sempre contrari al finanziamento pubblico".
La giornata di oggi per il M5S è stata movimentata a livello di dichiarazioni. Il presidente dei senatori pentastellati ed ex ministro, Stefano Patuanelli, ha parlato al Corriere della Sera sul bisogno per i partiti italiani (compreso il M5S, quindi) di accedere nuovamente al finanziamento pubblico. Secondo lui, l'esercizio delle funzioni democratiche dei partiti ha bisogno di un qualche finanziamento e il M5S in passato è stato capace di ridurre gli sprechi della politica.
Difendere i partiti come presidi democratici è, per Patuanelli, necessario per far funzionare la democrazia e i cittadini hanno visto frustrate le proprie aspirazioni al cambiamento quando i referendum passati sono stati aggirati con leggi poco trasparenti. Un regolamento simile a quello del Parlamento Europeo garantirebbe, secondo Patuanelli, un controllo maggiore sui finanziamenti ai partiti e sulle attività di lobbying.
Il presidente del M5S Giuseppe Conte si vede costretto a rispondere subito a questa proposta, usando un tono conciliatorio ma fermo:
Le dichiarazioni di Patuanelli avevano fatto discutere, conoscendo le lotte del M5S contro la casta, i suoi privilegi e i suoi sprechi:
La decisione di chiedere il 2x1000 aveva l'anno scorso fatto discutere i pentastellati, ma il nuovo Statuto del M5S ha inserito il partito nell'elenco dei beneficiari. Rimane però indicativo il fatto che il M5S sia stretto da un lato fra la necessità di non ammainare tutte le sue bandiere identitarie, dall'altra il bisogno di mantenere attiva la macchina amministrativo-politica del partito.