Un "colloquio amichevole" tra il leader della Corea del Nord Kim Jong-un e il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Il funzionario di Mosca si trova a Pyongyang in una visita per conto di Vladimir Putin. Secondo l'agenzia di stampa centrale coreana Kcna, infatti, Shoigu avrebbe consegnato a Kim una "lettera firmata" dallo zar russo.
Una data probabilmente non casuale, quella scelta per il vertice tra i rappresentanti della Corea del Nord e della Russia. Proprio il 27 luglio di 70 anni fa venne messo nero su bianco l'armistizio della guerra di Corea. L'accordo che mise fine alle ostilità, firmato il 27 luglio 1953, viene celebrato nel Paese come il Giorno della Vittoria.
Russia e Corea del Nord sono due nazioni storicamente alleate: Pyongyang è una delle poche realtà realmente amichevole nei confronti di Mosca anche dopo il conflitto in Ucraina.
Un rapporto suggellato anche dall'agenzia coreana, che ha parlato di una "profonda amicizia", ricordata "con profonda emozione" da Kim e Shoigu in apertura della loro discussione. I due hanno affrontato "questioni di reciproco interesse nel campo della difesa e della sicurezza nazionale e nell'ambito della sicurezza regionale e internazionale".
Un'ulteriore occasione per solidificare le relazioni tra i due Paesi era arrivata lo scorso giugno, in concomitanza con la Giornata della Russia. In quella circostanza il leader nordcoreano aveva scritto un telegramma all'omologo, esprimendo "pieno sostegno e solidarietà al popolo russo che sta difendendo la propria sovranità e il proprio futuro". Kim aveva anche augurato a Putin "prosperità e vittoria".
All'insegna delle "relazioni di buon vicinato" e della "cooperazione strategica tra Pyongyang e Mosca", il telegramma si era concluso con l'ulteriore augurio personale al capo del Cremlino di "buona salute e grande successo nel suo lavoro, nonché eterna prosperità, sviluppo e vittoria al popolo russo".