Un rewind di qualche mese. Roberto Mancini convoca in nazionale uno sconosciuto attaccante argentino che ha il passaporto italiano che gioca nel Tigre in prestito dal Boca Juniors. In azzurro convince tutti talmente tanto da spingere il Genoa a versare ben diciassette milioni di euro nelle casse del club sudamericano per regalare ad Alberto Gilardino il centravanti per la Serie A. Oggi è arrivata quindi la prestanzione di Mateo Retegui in maglia rossoblù fra una eredità importante come quella di Diego Milito e la rivelazione che è proprio grazie ad un suo nonno di Genova che ha potuto accettare anche la cittadinanza italiana.
"Sono felice. Avevo altre soluzioni ma ho voluto fortemente venire qua. Per la storia del club, per Ricciardella, Ottolini e il presidente che si sono interessati molto a me facendomi sentire importante. Per me è un onore che mi hanno mostrato la loro fiducia. Quindi è stata una decisione corretta. Le parole dell'allenatore, la posizione del club che mi voleva. Ho preso una decisione per me e per la mia famiglia e nel mio cuore c'era di venire al Genoa. Sono emozioanto di essere qua. Gilardino mi ha parlato di calcio. E' un grande tecnico, è stato un grande giocatore della Nazionale e per me è un onore che sia il mio allenatore. Spero di imparare molto da lui e da tutta la squadra, voglio diventare protagonista partita dopo partita".
E' un Mateo Retegui emozionato che si presenta in sala stampa per presentare la sua nuova avventura al Genoa. Il club ligure ha puntato su di lui e sul suo talento che già ha avuto modo di mettere in mostra con la Nazionale azzurra. Sponda Sampdoria ma è arrivata l'approvazione di Roberto Mancini che conosce molto bene Genova: "E' un onore giocare nella Serie A. Il Genoa era una soluzione. Sono felice di stare al Genoa, è un sogno giocare in Nazionale. Mi devo allenare molto. Grazie a Roberto che hanno avuto buone parole con me. Sono fortunato a vestire la maglia della Nazionale. È un sogno realizzato. Ho giocato nel Tigre fino a giovedì, quindi, sono in un'ottima condizione".
Raccoglie una eredità pesante. I gol di Diego Milito ancora sono nitidi negli occhi dei tifosi gialloblù così come la stagione del Cholito Giovanni Simeone. "Ho parlato con Milito e mi ha detto che il Genoa è una bellissima società con grandissimi tifosi. Per me è un onore, un sogno che si realizza poter indossare la maglia che hanno avuto altri grandissimi argentini. Ho già imparato anche un po' di storia rossoblù visto che conosco il forte legame con il Boca Juniors. Posso dire solo che sono orgoglioso di poter difendere questo stemma. Il mio bisnonno era genovese per cui credo che sia stato il destino a farmi arrivare in questa piazza importante".
Si metterà a disposizione di Alberto Gilardino, la sua condizione atletica è già ottimale visti gli impegni disputati con il Tigre. Da capire solamente con quale modulo vorrà giocare il tecnico rossoblù alla sua prima avventura in Serie A: "Ho parlato con il mister, mi adatto a quello che mi dice il mister e a quello che necessita la squadra. Decide però il mister se giocare con un unico attaccante o con due. La cosa più importante è giocare a calcio ed essere felice. Ovviamente poi è segnare visto che il mio ruolo è quello però vi assicuro che metterò sempre il benessere della squadra al primo posto. Ho scelto il numero 19.
Tante le squadre che hanno chiesto informazioni, dall'Inter alla Lazio fino al Napoli ma è stato il Genoa ad affondare il colpo. Retegui ripercorre le tappe della trattativa: Non saprei raccontarvi quando è cominciata, di mercato se ne occupa la mia famiglia e io ero impegnato a giocare con il Tigre. Appena ho saputo di questa opportunità l’ho colta con grande entusiasmo, è un grande passo per la mia carriera e per la mia vita. Non è stato difficile. So che potrebbe non essere semplice, qua il calcio si gioca in modo diverso ma non è un problema. Non vedo l’ora di entrare al Ferraris davanti il pubblico rossoblù, sono dei passionali quindi voglio giocare e segnare per loro