Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha ospitato a Pyongyang il Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, nell'ambito di discussioni diplomatiche volte a rafforzare il rapporto politico tra i due Paesi. La Corea del Nord è infatti uno dei pochissimi Stati che ha affermato esplicitamente il suo accordo alla scelta bellica russa di invasione della vicina Ucraina.
Per questo motivo, il Ministro del Cremlino ha pronunciato un discorso dove ha sottolineato la gratitudine della Russia per l'«incrollabile» sostegno di Pyongyang nella guerra contro Kiev. Al di là dei convenevoli, l'incontro di oggi nella sede del Partito dei Lavoratori segna un passaggio importante, attraverso cui Pyongyang e Mosca intendono trattare «di questioni importanti di reciproco interesse» e porre le basi per rafforzare ed estendere i loro legami politici.
Il vis-à-vis tra Sergei Shoigu e Kim Jong-un di oggi fa il paio con quello che si era già tenuto mercoledì, quando il Ministro russo aveva visitato, accompagnato dal leader nordcoreano, una mostra di armi.
La notizia dell'incontro è stata diffusa dall'agenzia di stato KCNA e dal quotidiano Rodong, senza riportare ulteriori informazioni se non quella delle parole di Shoigu, che ha lodato «l'incrollabile sostegno della Repubblica democratica popolare di Corea all'operazione militare speciale» in Ucraina.
I rapporti tra Russia e Corea del Nord sono evidenti fin dall'inizio della guerra contro Kiev, causando a Pyongyang il biasimo dell'Occidente, che accusa la nordcorea fornire illegalmente contingenti militari a Mosca. Con i due incontri di questa settima, Russia e Corea del Nord hanno portato sul tavolo dossier «sul mutevole contesto di sicurezza e sulla situazione militare e politica nella penisola coreana». Inoltre, entrambe le Nazioni hanno esplicitamente affermato la volontà di «un ulteriore sviluppo della cooperazione e della cooperazione strategica e tattica tra i due paesi nel campo della difesa e della sicurezza».
Il contatto tra Mosca e Pyongyang si inserisce in un più complesso quadro diplomatico che si allunga a coinvolgere anche la Cina. Non è un caso che per le celebrazioni del settantesimo anniversario dalla fine delle guerra di Corea, Kim Jong-un abbia inviato una delegazione russa guidata proprio da Shoigu e un'altra in Cina con a capo Li Hongzhong, membro del Politburo.
La decisione segna innanzitutto un allettamento nella rigida politica di Pyongyang per limitare il via-vai dalla Corea in conformità all'andamento dell'infezione da Coronavirus, ma anche - e soprattutto - un riavvicinamento del Cremlino alla Cina.