Un'interrogazione in commissione di Vigilanza Rai da parte del Pd in merito alla cancellazione del programma di Roberto Saviano. Il Partito Democratico fa sul serio e vuole andare fino in fondo sul caso che interessa da vicino lo scrittore napoletano.
Tutto era cominciato lo scorso 26 luglio, quando l'ad del servizio pubblico radiotelevisivo italiano Roberto Sergio aveva annunciato la "scelta aziendale" di sospendere 'Insider, faccia a faccia con il crimine'. La trasmissione, della durata di quattro puntate, era già stata registrata: il suo lancio era previsto per novembre su Rai 3. Ma, a quanto pare, non se ne farà più nulla.
Una questione che non ha lasciato indifferenti i parlamentari dem della commissione.
A farsi portavoce dell'iniziativa sono i membri dem Ouidad Bakkali, Annamaria Furlan, Antonio Nicita, Francesco Verducci, Stefano Graziano, Vinicio Peluffo e Nico Stumpo. Almeno due i motivi per cui, secondo loro, l'azienda dovrebbe tornare sui propri passi e rivedere la propria decisione.
In secondo luogo, il Pd chiama in causa un possibile danno erariale per la Rai in caso di bocciatura definitiva dello show televisivo.
L'autore di Gomorra era finito oggetto delle critiche di tutto il centrodestra per aver definito Matteo Salvini "il ministro della mala vita". Dal canto suo la Rai, dopo l'episodio, aveva accusato Saviano di usare un "linguaggio non compatibile con il codice etico a cui si ispira il servizio pubblico".
Dopo aver appreso della cancellazione del programma, la reazione dello scrittore in diretta su Instagram non è stata certo diplomatica.
Saviano ha poi posto l'accento sulle ripercussioni che il provvedimento della Rai recherà non tanto su di lui, quanto chi ha lavorato alla trasmissione e non è stato pagato.