È passato un mese dal tragico omicidio di Michelle Causo a Primavalle, eppure i punti da chiarire restano ancora molti. Sono pochi, infatti, i dati certi sulla vicenda: tra di essi, la volontà della famiglia della vittima di portare a galla la verità e preservare la memoria della 17enne. Un obiettivo molto caro anche al fidanzato e ai suoi amici, che proprio per la serata di oggi, 28 luglio, hanno organizzato una fiaccolata commemorativa per fare in modo che "questo episodio non si dimentichi e non si ripeta", come hanno scritto su Instagram.
È la tarda mattinata del 28 giugno quando Michelle, 17 anni appena compiuti, si fa accompagnare dalla zia davanti casa di un suo amico, O.D.S. Sarà lui, qualche ora più tardi, ad ucciderla, sferrandole decine di coltellate e guardandola morire mentre è ancora agonizzante, prima di avvolgerla in un sacco dell'immondizia e abbandonarla accanto a dei cassonetti dopo averla trasportata con un carrello per la spesa. Il movente? Non è stato ancora ricostruito. Il presunto killer, finito nel carcere minorile di Casal del Marmo, ha parlato di un debito di droga.
Stando alle sue parole, Michelle si sarebbe recata a casa sua, in via Giuseppe Benedetto Dusmet, per riscuotere le poche decine di euro (circa 30) che lui le doveva per aver acquistato da lei della droga. Non solo: la 17enne l'avrebbe anche minacciato con una pistola finta (pistola che, stando a quanto emerge da alcuni video pubblicati sui social, era in realtà del reo confesso). Per questo, ha riferito agli inquirenti, l'avrebbe colpita. Una versione dei fatti che è stata ritenuta "inverosimile", come ha spiegato a TAG24 anche l'avvocata Claudia Di Brigida, che assiste la madre della vittima, Daniela Bertoneri:
Anche secondo la legale l'ipotesi di un movente di tipo economico come quello configurato dal ragazzo è poco credibile.
Per ricostruire le esatte dinamiche del delitto e i momenti che ne sono seguiti - e capire se il 17enne, come si era ipotizzato in un primo momento, possa essere stato consigliato o aiutato da qualcuno a disfarsi del cadavere -, saranno fondamentali gli esiti dell'esame autoptico svolto sulla salma e l'analisi dei tabulati telefonici, che per ora avrebbero solo confermato il legame di amicizia tra vittima e carnefice. Conoscerli sarà un modo per fare luce sul movente, ma anche sulla possibile premeditazione dell'omicidio. Elementi che, per ora, restano ancorati a delle mere supposizioni.
Il consulente tecnico che hanno nominato, spiega, potrà partecipare alla sola fase di estrazione tecnica dei dati dai supporti, ma non potrà leggere niente. Ciò che si sa, e cioè che O.D.S. avrebbe chiamato per due volte Michelle la mattina dell'omicidio, è frutto di informazioni date dai media. Le indagini starebbero procedendo, infatti, con il massimo riserbo.
ha concluso l'avvocata, che ci ha tenuto poi a ricordare Michelle, proteggendo la sua memoria, come tutti coloro che la conoscevano stanno cercando di fare.