"Gradualmente la guerra sta tornando nel territorio della Russia, nei suoi centri simbolici e nelle sue basi militari, questo è un processo naturale e giusto": a dirlo, il presidente ucraino Zelensky. Secondo il leader di Kiev, è necessario colpire la Russia anche nei suoi territori, e non solo sui territori occupati in Ucraina. A confermare questo corso, gli attacchi (dal valore propagandistico e simbolico) eseguiti con droni a Mosca, cuore della Federazione Russa, a suggerire che Kiev possa colpire ovunque. Intanto, la controffensiva si intensifica, entrando in una nuova fase, e vengono colpiti nuovi obiettivi. Danneggiato ancora, soprattutto, il ponte di Chongar, snodo logistico fondamentale che collega la Crimea agli oblast occupati del Sud dell'Ucraina.
Sempre in merito al conflitto bellico in corso, il leader ucraino ha sottolineato la durata di una battaglia che la Russia aveva annunciato di intraprendere sotto forma di operazione "speciale". Nel messaggio di Volodymyr Zelensky si legge:
In risposta, Medvedev (noto per avere fatto sostanzialmente da presidente fantoccio per Putin) ha affermato che, in caso di conquista o occupazione di territori russi, si scatenerebbe immediatamente una guerra nucleare:
Intanto, le forze di Kiev hanno intensificato gli sforzi offensivi, impiegando anche alcune brigate di riserva, equipaggiate con mezzi occidentali e addestrate dalla NATO. Al momento, i soldati ucraini hanno occupati nuovi villaggi. Le forze russe, nonostante finora abbiano avuto successo nello spuntare gli attacchi di Kiev, soffrono un forte attrito, soprattutto nell'artiglieria, che è stata sistematicamente presa di mira negli ultimi mesi subendo gravi perdite.
L'attacco "diversivo" condotto dalle forze di Mosca nel Donbass, dopo qualche primo successo, sembra essersi rallentato, ma non si esclude che la pressione possa aumentare. Anche Kiev ha registrato uno scottante insuccesso offensivo: a causa di un problema di ricognizione, i soldati della 118esima brigata meccanizzata dell'esercito ucraino hanno assalito una posizione fortificata, subendo gravi perdite. Tuttavia, altre forze giunte in soccorso sono riuscite a evitare il disastro e a occupare ulteriori posizioni.
L'insuccesso riflette i problemi di preparazione di molti ufficiali di Kiev. L'esercito ucraino si è infatti ingrandito enormemente e manca personale addestrato per guidarlo, al punto che Kiev tentenna nell'effettuare licenziamenti o declassare persino gli ufficiali che compiono errori gravi.