Dopo l'sms dello scorso venerdì 28 luglio, che ha di fatto sancito lo stop al Rdc, a Napoli si è tenuta la prima manifestazione d'Italia contro il provvedimento del governo Meloni. Un gruppo composto da una cinquantina di persone si è riunito davanti alla sede dell'Inps, in via De Gasperi, per protestare contro l'abolizione del Reddito di cittadinanza.
Sul posto si sono recate le forze dell'ordine per monitorare una situazione che, al momento, sembra piuttosto tranquilla. I manifestanti appartenenti al movimento politico Potere al Popolo hanno affisso uno striscione all'esterno della sede dell'Istituto.
Potere al Popolo, che ha organizzato il presidio assieme al sindacato Usb, ha invitato i presenti a scendere in piazza a proseguire la protesta. Ad accogliere il suggerimento, oltre ad alcuni aderenti al sindacato Usb e a Potere al Popolo, c'erano anche una serie di percettori del Reddito di cittadinanza. Il tutto, ancora una volta, monitorato dalle forze dell'ordine.
Napoli, lo ricordiamo, è una delle città con più beneficiari del Rdc in Italia: solo nella città metropolitana partenopea erano 21.500 le famiglie che percepivano il reddito e che hanno dovuto fare i conti con il fatidico sms.
Contestualmente all'iniziativa, una delegazione di manifestanti ha incontrato Roberto Bafundi, direttore dell'ufficio Inps di Napoli in via De Gasperi.
Giuliano Granato, uno dei responsabili di Potere al Popolo, parla di un "attacco" da parte del governo Meloni "ai poveri e al diritto di sopravvivenza". Neppure il direttore dell'Inps di Napoli è stato in grado di dare risposte sui tempi delle nuove misure che sostituiranno il Reddito di cittadinanza.
Tra i presenti al presidio c'era anche Gilda Panico, presidente dell'ordine professionale degli assistenti sociali in Campania.