Le autorità australiane hanno scoperto una terribile vicenda di abusi sessuali che coinvolge un ex insegnante di Sydney, accusato di aver commesso 1.623 abusi, su bambine di età inferiore ai dieci anni: il pedofilo avrebbe commesso atrocità su ben 91 bambine. L'uomo, di 45 anni, aveva superato tutti i test attitudinali richiesti per lavorare con i bambini, ma ha approfittato della sua posizione per compiere queste atroci violenze.
Le indagini hanno avuto inizio nove anni fa, quando la polizia ha iniziato a indagare su una serie di video pedopornografici diffusi nel dark web. L'elemento chiave è stato individuato in una serie di lenzuola utilizzate come sfondo per le riprese dei crimini. Attraverso un paziente lavoro di analisi fotogramma per fotogramma, le forze dell'ordine sono riuscite a ricostruire gli indizi che hanno condotto all'identificazione dell'aggressore.
Le presunte vittime sono state identificate grazie all'analisi di oltre 4.000 video e immagini online. Le bambine, tutte prepubescenti, avevano frequentato dieci scuole dell'infanzia a Brisbane tra il 2007 e il 2013, dal 2018 al 2022, e un centro a Sydney tra il 2014 e il 2017. Gli investigatori hanno dato un nome a 87 bambine australiane, di cui 64 residenti nel Queensland e 23 nel New South Wales, mentre altre quattro si trovano all'estero.
Justine Gough, un agente coinvolto nelle indagini, ha dichiarato alla stampa che gli abusi erano "ripugnanti", e il dirigente di polizia, Michael Fitzgerald, ha aggiunto: "È al di là di qualsiasi immaginazione ciò che questa persona ha fatto a quei bambini".
Le famiglie delle vittime sono state tutte informate, ma le indagini hanno incontrato diverse difficoltà. Fonti della polizia hanno rivelato al Sydney Morning Herald che i volti delle bambine non erano mai stati inquadrati nei video, rendendo arduo il processo di identificazione delle giovani vittime.
Il quarantacinquenne dovrà rispondere delle accuse in tribunale il prossimo 21 agosto.