Informativa in Aula del Senato da parte del ministro Nello Musumeci sul tema al centro del dibattito pubblico, quello relativo al maltempo. Un'occasione propizia per ricordare "grandinate e forti raffiche di vento" che si sono abbattute sulle regioni settentrionali e il caldo insostenibile che ha stretto nella sua morsa il Meridione.
Catastrofi che hanno comportato alcune vittime. Nel comune di Lissone, ricorda il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, "si è verificato il decesso di una donna". Una ragazza che dormiva in un campo scout è stata schiacciata da un albero. Al Sud ci sono stati altri tre morti.
Proprio nel Mezzogiorno, continua Musumeci, si sono verificati diversi episodi di interruzione di corrente, soprattutto in Sicilia ma anche in Campania, Abruzzo e Puglia. A proposito dell'isola, dalla quale il ministro proviene, Musumeci risponde alle accuse di "inadempienze" relative al precedente ruolo da presidente di Regione.
Durante il suo intervento, il ministro ha posto la sua lente d'ingrandimento su temi come la tutela del territorio, "una priorità".
Un approccio che, insomma, deve cambiare in primis dal punto di vista della sensibilizzazione verso i cittadini. In fin dei conti i bilanci degli incendi parlano chiaro: gran parte dei roghi nel Sud Italia è "di origine dolosa", ad opera "di piromani o di incendiari".
Per questo urge, oltre all'inasprimento delle pene, "esaminare l'opportunità di un'aggravante per il reato nell'esercizio delle proprie funzioni pubbliche", un tema che Musumeci sta "affrontando con il collega Nordio".
In chiusura, il ministro replica alle accuse al governo "di fare una cosa e poi di farne un'altra, a proposito dei fondi del Pnrr". Particolare attenzione all'eliminazione di 16 miliardi, previsti anche per interventi contro il dissesto idrogeologico.