Un consiglio fiume quello consumatosi ieri, 1 agosto, nell'aula di Palazzo Spada a Terni: è stato votato un documento di indirizzo politico per sindaco e giunta in cui si consegna mandato a Bandecchi di ridiscutere i termini con Regione ed Enel riguardo ai canoni idroelettrici della centrale di Galleto.
La posta in palio è molto alta, il governo cittadino chiede tanto ma con un parere condiviso di tutta la politica ternana.
Infatti insieme ai voti di Alternativa Popolare hanno votato l'atto anche l'opposizione di centro sinistra (PD, M5S e lista Kenny), mentre quella di destra (Fi e FdI) ha deciso per un'astensione tecnica ma sostanzialmente resta favorevole all'iniziativa.
Una vittoria politica per il partito del sindaco Bandecchi, come sottolineato dal vicesindaco Corridore raggiunto al telefono da Tag24, "Alternativa popolare aveva i numeri per poter decidere in totale autonomia, ma siamo riusciti a riunire destra e sinistra nella sottoscrizione di un atto nell'interesse di tutta la cittadinanza. La sinistra vota l'atto d'indirizzo nell'interesse di Terni, la destra, nonostante il grande imbarazzo con un'astensione tecnica ha preso una posizione contrapposta al governo regionale di centro destra, e lo fa sempre a tutela del territorio".
Per Alternativa Popolare la vittoria è da inquadrare nella capacità di essere riusciti a fare accettare una nuova "visione di sviluppo economico a medio e lungo termine" a tutto l'arco politico.
Un'indirizzo politico per il bene del territorio che mira a far diventare la città di Terni un "polo d'attrazione e d'investimento per aziende esterne".
Il contendere è inquadrato nei canoni idroelettrici, di cui il comune di Terni dovrebbe diventare, attraverso una società partecipata, gestore dei proventi derivanti dalla produzione elettrica della centrale.
Nel particolare la nuova società dovrebbe gestire il 70% dei profitti che, secondo le stime dell'amministrazione ternana, si aggireranno in circa 100 milioni di euro l'anno.
Domani, 3 agosto, gli amministratori ternani sono attesi negli uffici della presidente regionale Tesei. Incontro che va di pari passo con il tavolo aperto tra il comune di Terni ed Enel.
Nel territorio del comune di Terni, il gigante Enel (141miliardi fatturato 2022 ndr) detiene la Centrale di Galleto-Monte Sant'Angelo considerato uno dei principali poli per l'energia rinnovabile dell'Umbria nonché un'opera di rilevanza storico architettonica.
Tornata nel 2022 sotto il cappello di Enel, la centrale ternana ha una potenza installata di 326 MW. Viene alimentata dal fiume Velino e dal canale Medio Nera attraverso l’invaso di Piediluco, ed è in grado di produrre energia pulita e rinnovabile pari a 680 GWh/anno. Secondo le stime di Enel soddisfa il fabbisogno energetico di 250mila famiglie all'anno.
Nell'atto fatto votare da Alternativa Popolare si indirizza il sindaco e la giunta verso una richiesta che non interesserà solo la multinazionale dell'energia ma manche la Regione Umbria "a destinare, per i prossimi dieci anni, a decorrere dal primo gennaio 2024, tutte le somme incassate da Enel, relativamente ai canoni idroelettrici prodotti dalla Centrale di Galleto e come tali appartenenti al territorio ternano, al fine di realizzare il nuovo ospedale di Terni".
Inoltre il sindaco Bandecchi e la sua giunta dovrà "sollecitare la Regione a riconoscere al Comune di Terni una congrua somma a titolo indennitario per le mancate erogazioni delle somme incassate per i canoni idroelettrici".
Dopo la Regione Umbria arriva la parte riguardante la società dell'energia che dovrà essere sollecitata "quale concessionario storico e quale ultimo avente causa nella gestione dell’asset idroelettrico, a indennizzare il territorio ternano per danni economici e non economici cagionati a Piediluco dalla variazione idrometrica intensiva, nonché all’area della Cascata delle Marmore e all’intera città di Terni per via della chiusura del flusso fluviale del Velino della Marmore".
Inoltre ad "incalzare Enel per la copertura al 100% delle bollette elettriche dei residenti ternani, a maggior ragione considerando che il polo idroelettrico di Terni genera una quantità di energia tale da assolvere al fabbisogno di circa due milioni di persone; a chiedere a Enel convenzioni speciali a vantaggio della bolletta elettrica di tutte le imprese locali, evitando ovviamente di incorrere nelle sanzioni Ue per eventuali aiuti di Stato".
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