La Ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha risposto alle critiche delle opposizioni riguardo al Reddito di Cittadinanza (RdC), definendo la situazione una "vicenda mediatica più che reale", e sostenendo che in Campania ci siano numerosi posti di lavoro. Secondo la Ministra, il Ministero dell'Interno non ha segnalato particolari problemi riguardanti il sostegno agli aventi diritto e assicura che nessuno sarà lasciato indietro.
Calderone ha commentato le proprie nette dichiarazioni di ieri in una intervista in esclusiva al Corriere. Essa sostiene che i fondi destinati al Reddito di Cittadinanza sono stati spesi male, poiché non hanno prodotto il miglioramento dell'occupazione atteso. La Ministra sottolinea che la Repubblica italiana si fonda sul lavoro, non sul sussidio, e per questo motivo la Legge 85 ha invertito il paradigma esistente, spingendo le persone a cercare attivamente un'occupazione.
Riguardo al tema del lavoro povero, la Ministra ritiene che nessuno debba lavorare per pochi euro l'ora e sottolinea l'importanza di imporre limiti e regolamentazioni attraverso la contrattazione collettiva di qualità.
Sulla questione del salario minimo, la Ministra afferma che la direttiva europea non obbliga esplicitamente a una legge sul salario minimo, ma crede che la buona contrattazione nazionale e territoriale, incentivando la produttività e gli aumenti contrattuali, sia la strada migliore per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.
La Ministra sostiene che il lavoro in Italia c'è e che i dati ufficiali confermano un aumento dell'occupazione e una riduzione della disoccupazione. Tuttavia, riconosce il problema inverso: le aziende faticano a trovare i lavoratori adatti.
Per affrontare questa situazione, il governo punta a creare condizioni di occupabilità per il maggior numero di lavoratori, e a tal fine, partirà il 1° settembre una piattaforma gestita dall'INPS per favorire l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro.
Riguardo al Reddito di Cittadinanza, la Ministra dichiara che i 25 miliardi di euro spesi in tre anni non hanno portato ai risultati sperati, ma assicura che il sostegno ai più fragili rimane garantito anche con la sospensione del sussidio. Al contrario del Reddito di Cittadinanza, il Supporto per la formazione e lavoro sarà riferito alla persona e non al nucleo, consentendo un maggiore aiuto alle persone uscite dal reddito. Secondo Calderone, la politica di utilizzare sussidi al posto di favorire l'inserimento nel mondo del lavoro è controproducente: