Il Lecco è ammesso in Serie B, si è pronunciato il Tar del Lazio in merito al ricorso della società lombarda che si era vista rifiutare l'iscrizione al campionato per un problema legato al proprio impianto di gioco. L’amministratore delegato e patron Leonardo Di Nunno può finalmente dedicarsi ad allestire la squadra per affrontare il campionato cadetto. Il Tribunale Amministrativo Regionale invece ha rigettato il ricorso della Reggina dichiarandolo improcedibile. ll club calabrese quindi ora procederà al Consiglio di Stato, ultima tappa della giustizia amministrativa, che si pronuncerà il prossimo 29 agosto. Il campionato partirà quindi con X e Y in attesa del termine delle sentenze con il Brescia che spera nel ripescaggio.
La festa per la promozione vanificata dal Consiglio di Garanzia presso il Coni che aveva rigettato l'iscrizione al campionato a causa di un problema legato allo stadio Mario Rigamonti-Mario Ceppi non idoneo per ospitare gare del campionato cadetto, il club aveva per cui inserito l'Euganeo di Padova. La tesi della società era legata al legittimo impedimento scaturito dalla conclusione tardiva dei play off di Serie C, terminati solamente nella serata di domenica 18 giugno con la vittoria sul Foggia di Delio Rossi.
Le regole di iscrizione al campionato di Serie B imponevano la consegna dell'intera documentazione entro le 23:59 di martedì 20 giugno. Una tempistica troppo ristretta che ha obbligato il Lecco a presentata oltre il termine perentorio la parte legata allo stadio mentre ha rispettato i termini per il resto della domanda. Il Tar ha quindi riconosciuto la buona fede della società che si è adoperata oltre i tempi previsti ma non per sue responsabilità dirette. A poco sono valse le proteste del Perugia che accusava Leonardo di Nunno di malafede per il suo comportamento e di mancanza di rispetto per gli altri club.
Proprio il patron dei blucelesti ieri era stato un fiume in piena in una intervista ad Antenna Sud in cui si è scagliato contro il Perugia e il Brescia. La squadra era partita per il ritiro senza conoscere il proprio destino con un rallentamento anche per quanto riguarda il mercato. Una situazione surreale che finalmente ha trovato il lieto fine.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha invece rigettato il ricorso presentato dalla Reggina dichiarandolo improcedibile. I calabresi non sono in regola con un pagamento del nuovo piano di rientro del debito concordato con il Tribunale di Reggio Calabria. L'ultima speranza è quindi il Consiglio di Stato che si pronuncerà in merito martedì 29 agosto con il campionato cadetto cominciato già da due giornate. In caso di ennesimo rifiuto potrebbe essere riammesso il Brescia, club primo in graduatoria.