Manila ha accusato la guardia costiera cinese di aver colpito alcune navi filippine nel Mar Cinese Meridionale con cannoni ad acqua, una mossa ritenuta illegale e pericolosa. In una dichiarazione rilasciata dal Paese, si legge la condanna da parte della guardia costiera filippina delle "pericolose manovre della guardia costiera cinese e l'uso illegale di cannoni ad acqua contro le loro navi". Nella giornata di ieri, si è registrato un incidente che avrebbe coinvolto alcune navi filippine trasportavano rifornimenti per il personale militare di stanza a Second Thomas, un atollo nelle isole Spratly situato nel Mar Cinese Meridionale.
Pechino tende a voler allargare la propria area di influenza sulla porzione di Oceano Pacifico sopra menzionata, non curante delle rivendicazioni dei Paesi vicini, ossia Filippine, Vietnam e Malesia, e di una sentenza della Corte Permanente di Arbitrato dell’Aia del 2016 in suo sfavore. Le Filippine, da parte loro, continuano a lamentare che le navi di pattuglia in queste acque contese sono regolarmente sorvegliate o bloccate dalla guardia costiera e della marina cinese.
L'accusa di Manila arriva a meno di una settimana di distanza dal viaggio diplomatico nelle Filippine della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, finalizzato a portare a un nuovo livello la cooperazione tra l’Unione europea e il Paese del sud-est asiatico. Quella di Von der Leyen è stata una visita assai rilevante, la prima di alto livello in quasi sessant'anni di relazioni e rapporti tra l'Europa e il Paese asiatico.
Tra i temi affrontati negli incontri con il presidente Ferdinand Marcos Jr., si segnala qui quello della stabilità del Mar Cinese Meridionale, relativamente al quale la presidente ha rivolto un messaggio al presidente cinese Xi Jinping, pur non nominandolo esplicitamente:
Von der Leyen ha poi affermato che l'Europa non tollererà nuove aggressioni, tanto in Ucraina quanto nell’Indo-Pacifico (e in particolare a Taiwan), dove si avverte con sempre maggiore pressione la presenza di Pechino. La preoccupazione del governo di Manila interessa prevalentemente l’atollo di Scarborough Shoal, da anni al centro di manovre aggressive della Cina, che ne rivendica la sovranità territoriale.