"Sono Auri, la tua migliore amica". Inizia con queste parole la struggente lettera affidata ai social da Aurora Filomeni, l'amica con cui Sofia Castelli aveva trascorso la serata in discoteca prima di rincasare ed essere uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Zakaria Atqaoui, finito in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. La giovane, sua coetanea, si trovava in un'altra stanza, al momento del delitto: dormiva e non si sarebbe accorta di nulla fino alla mattina successiva, quando era stata svegliata dai militari intervenuti in casa della vittima dopo aver fermato il suo assassino.
scrive ora. Avrebbe voluto accorgersi prima di quanto stava accadendo, del ragazzo che, dopo essersi nascosto in un armadio, era uscito e aveva accoltellato Sofia; avrebbe voluto salvarla dalle sue furie, per averla ancora al suo fianco.
scrive nel post di Instagram, in cui ripercorre anche gli attimi successivi al ritrovamento del corpo dell'amica, avvenuto poche ore dopo i fatti. Quando, dopo essersi consegnato a una pattuglia della polizia locale, il 23enne aveva ammesso di averla uccisa "perché colto da un raptus", spiegando di aver preparato l'agguato convinto che sarebbe rincasata insieme ad un altro ragazzo. Ne era geloso e voleva a tutti i costi cercare di recuperare la loro relazione, a cui lei aveva deciso di mettere la parola "fine" dopo tre anni proprio per via del suo essere "possessivo".
Nella lettera, in cui la giovane ripercorre i bei momenti passati insieme all'amica che non c'è più, c'è spazio anche per alcune parole sul killer.
c'è scritto. Poi, una promessa:
Parole strazianti, da cui emergono, forti, il dolore e l'incredulità per quello è successo. L'omicidio - violento e senza senso - di una giovane donna, uccisa, come molte altre, per il solo fatto di aver voluto scegliere quali persone non avere più al suo fianco.