Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente espresso la risolutezza dell'Ucraina nel conflitto in corso con la Russia e ha delineato le prospettive di pace per la regione, affermando che se i corridoi sul grano o sui civili verranno colpiti, la rappresaglia colpirà le navi russe.
In un'intervista ai media latinoamericani, Zelensky ha affermato che l'Ucraina è determinata a difendersi e a rispondere a qualsiasi attacco contro la popolazione civile e i corridoi del grano. Ha sottolineato che la Russia non può vincere e cerca di mettere l'Ucraina in una situazione di stallo attraverso l'uso di armi e violenza. "Se la Russia continua a dominare il Mar Nero e a bloccarlo con i missili, allora l'Ucraina farà lo stesso", ha dichiarato Zelensky. Ha anche avvertito che le azioni aggressive russe potrebbero portare a conseguenze disastrose per la flotta russa: "Pertanto, l'Ucraina risponderà sicuramente a qualsiasi attacco alla popolazione civile e ai corridoi del grano".
Riguardo ai negoziati di pace, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha sottolineato che l'unica base per i negoziati deve essere la Formula di pace proposta dal presidente Zelensky. Questa formula implica il ritiro delle truppe russe ai confini del 1991 e respinge posizioni di compromesso che potrebbero prolungare il conflitto. Podolyak ha chiarito che non si dovrebbe fare affidamento su ulteriori trattative come una possibile "Minsk-3", ma piuttosto concentrarsi sulla piena attuazione della Formula di pace.
Nel frattempo, Zelensky ha riconosciuto il ruolo cruciale dei partner internazionali nella difesa dell'Ucraina. Ha espresso gratitudine per il supporto fornito nel costruire uno "scudo aereo" per il paese, un sistema di difesa aerea che contribuirà a garantire pace e sicurezza non solo per l'Ucraina, ma anche per tutta l'Europa. Zelensky ha enfatizzato l'importanza dell'acquisizione di nuovi sistemi di difesa aerea e aerei da combattimento, sottolineando che questi passi sono fondamentali per contrastare le minacce russe e contribuire alla sicurezza globale.
Inoltre, recentemente i media hanno reso nota liberazione su cauzione del metropolita Pavel, un religioso filorusso arrestato lo scorso aprile per le sue posizioni pro-Russia nel conflitto ucraino. Le accuse di legami con Mosca e la sua incriminazione sono state oggetto di dibattito, e il cambio della misura preventiva da arresti domiciliari a detenzione con possibilità di libertà su cauzione segnala una nuova fase nel caso.