La tassa sugli extraprofitti non poteva che far del male in sede di apertura della borsa di Milano oggi. Il crollo delle banche è stato inevitabile, con i principali titoli degli istituti creditizi che hanno ceduto in mattinata, in seguito all'ufficializzazione della tassa pari al 40% sui loro profitti. Salvini ha motivato l'inserimento di questo prelievo 'eccezionale' per rispondere alle difficoltà da parte delle famiglie italiane al pagamento dei mutui e per favorire una riduzione generale della pressione fiscale.
Detto questo, le banche italiane hanno risposto all'inserimento della tassa in maniera negativa sul mercato: Bper fa registrare il -11%, mentre Banco Bpm si ferma -9%. Occhio anche a Intesa Sanpaolo a -7,2%, quindi tutti gli altri titoli azionari bancari con Unicredit che cede il 5,9%, Mps il 6,4%, Finco il 5,49%, Mediolanum il 4,9%, Mediobanca il 3,37%, Banca Generali il 2,84%.
In generale, le borse europee hanno risposto negativamente all'azione dell'esecutivo Meloni che ha sorpreso gli investitori: Stoxx Europe 600 ha ceduto in apertura lo 0,3%, mentre Parigi lo 0,67%, così come Londra ha risposto negativamente perdendo lo 0,25%. Ovviamente, Milano è la peggiore nel contesto europeo, con una apertura sotto dello 0,5% fino a toccare anche un calo del 2 percento.
Duro il commento degli analisti di Citigroup, i quali hanno analizzato la situazione attuale:
Quindi, la chiosa:
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