La Guardia di Finanza di Treviso ha segnalato alla Procura della città una donna per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico: la signora percepiva il reddito di cittadinanza e viveva in una casa popolare (con un canone d'affitto inferiore ai 100 euro al mese), ma nel frattempo guidava un'auto di lusso, nel dettaglio una Bmw M3 Coupé. La donna è stata segnalata poiché ha presentato una dichiarazione sostitutiva unica, finalizzata alla richiesta di prestazioni sociali agevolate, nella quale non era indicata la proprietà, da parte del convivente, dell'auto di lusso. Il Tribunale di Treviso ha condannato la signora a 9 mesi di reclusione, pena poi sospesa e commutata in 20.250 euro di multa.
Il Gruppo Treviso della Guardia di Finanza durante le indagini ha potuto verificare che nel gennaio 2022 la Bmw era stata acquistata con un bonifico bancario disposto da un conto corrente intestato all'assegnataria della casa popolare e percettrice del reddito di cittadinanza. Dal momento che l'importo versato dalla indagata per l'acquisto dell'automobile supera di gran lunga i limiti di patrimonio di cui può essere possessore il nucleo familiare del percettore del Rdc, è partita la segnalazione per il reato di indebita percezione. Di conseguenza, l'Inps di Treviso ha prontamente revocato l'erogazione del reddito di cittadinanza e ha chiesto la restituzione delle somme indebitamente percepite.
L'auto in questione non è la prima volta che finisce tra i fatti di cronaca. Infatti, nel 2022 aveva causato il tragico incidente avvenuto a Preganziol, in zona Terraglio e la morte di due donne, a bordo di una Citroen C1 di colore rosso. Al volante della Bmw, che viaggiava a velocità molto elevata, c'era il convivente della donna di Treviso, un ragazzo di 25 anni che dopo l'incidente è stato ricoverato in ospedale in prognosi riservata. L'uomo di recente ha patteggiato la pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione.