Nuova ondata di attacchi alla logistica dei russi in Ucraina, diretto soprattutto a ponti, basi militari e hub logistici. Uno sciame di 17 droni avrebbe colpito la base russa nei dintorni Yevpatoriya, causando diverse esplosioni e danni massicci a strutture ed equipaggiamento. Continua allo stesso modo la campagna di distruzione di strade e ponti.
Dopo il fallito attacco missilistico al Ponte di Kerch, Kiev ha potuto tuttavia ottenere diverse informazioni sulla posizione dei sistemi di difesa antiaerea del nemico. Ciò in virtù del fatto che diversi residenti locali della zona hanno postato su internet video e riprese raffiguranti le scie dei missili della contraerea, la cui posizioni è dunque nota agli ucraini.
Approfittando di queste informazioni, gli ucraini hanno colpito altre infrastrutture: due ponti sullo Chohnar e un ponte sullo stretto di Henichesk. Su 12 missili scagliati, 3 sono riusciti a penetrare le difese nemiche, infliggendo danni sostanziali. Lo scopo di questi attacchi è quello di costringere l'esercito russo a deviare il traffico (soprattutto militare) che dalla Crimea rifornisce le zone di Melitopol e Zaporizzhia, al momento quello maggiormente sotto pressione per gli sforzi controffensivi ucraini. I russi sarebbero così costretto a utilizzare rotte più lunghe, e soprattutto esposte al fuoco dei lanciarazzi HIMARS.
Le forze speciali ucraine hanno intrapreso diverse operazioni di sbarco al di là del fiume Dnieper. Viene così allargata la testa di ponte che gli ucraini tengono ormai da diversi mesi, nonostante diversi tentativi di contrattacco da parte russa. Al momento, si tratta più di azioni di disturbo che di reali offensive; tuttavia, non è escluso che le teste di ponte possano essere l'inizio di operazioni più massicce. Intanto i nuclei delle forze speciali ucraine sono riusciti a mettere a segno un'imboscata utilizzando Walkie-Talkie appartenenti a dei nemici catturati.
Intanto, le forze ucraine, hanno conquistato alcuni villaggi nella zona di Robotino. Zone, tuttavia, circondate da mine, a la cui cattura non porterà, probabilmente, allo sfondamento auspicato da Kiev.