Nel consueto Angelus della domenica Papa Francesco ha evidenziato la situazione drammatica degli sbarchi di migranti sulle coste italiane.
Siamo quasi a quota 100mila sbarchi dall'inizio del 2023, il dato divulgato da Frontex racconta di una situazione record simile, il più alto registrato dall'anno 2017.
Il papa dal balcone del suo studio in piazza San Pietro ha evocato l'attenzione di tutta la politica europea a prendere una posizione forte e decisiva sul fronte dell'accoglienza.
Secondo l'agenzia europea Frontex il numero di arrivi e anche di vittime è destinato a salire in maniera esponenziale data la situazione di poco controllo in cui vertono le coste libiche e tunisine. L'ultimo sbarco questa mattina a Pozzallo.
Proprio la Tunisia e la sua economia in difficoltà preoccupa non poco la nostra politica. Sono mesi infatti che la nostra diplomazia sta cercando di convincere il paese nord africano ad accettare gli aiuti del fondo monetario internazionale per far fronte alle continue crisi.
Se la politica italiana sembra distratta come non mai da altri argomenti, la governabilità del fenomeno migratorio non è mai stato così evidente da anni. Il governo italiano però ha scelto di lasciar lavorare i soccorsi ma di non cavalcare la narrazione mediatica.
La premier Meloni ha cercato di trovare una soluzione attraverso accordi con i paesi nord africani, ma le sostanziali difficoltà nella gestione delle proprie coste a parte di Tunisia e quello che rimane dei governi libici, hanno determinato il parziale fallimento delle idee italiane.
L'Italia dal canto suo non ha mai smesso di tenere in moto la macchina dei soccorsi, nel solo mese di agosto ha dovuto far fronte a centinaia di sbarchi ogni giorno con la nostra Guardia Costiera impegnata senza pausa.
Gli hotspot sono al collasso, a Lampedusa la situazione è drammatica e sono continui i viaggi di navi trasporto per accompagnare i migranti in altri porti.
Le rotte ormai sono note e dall'inizio del 2023 sono stati 58.488 i mezzi partiti dalla Tunisia, in netta crescita rispetto al 2022 quando erano stati 12.237.
Dall'inizio dell'anno dalla Libia sono partiti 30.495 mezzi (24.382 nel 2022) mentre dalla Turchia sono stati 4.315, in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso quando erano stati 6.828