Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, parla chiaro sul fisco, presenza fastidiosa per i contribuenti in questo periodo di scadenze per i pagamenti allo Stato.
Dalle parole del direttore emerge l'immagine di una sorte di male necessario, una pillola amara che però rimane fondamentale per garantire i servizi e per mantenere fluidi i meccanismi della democrazia.
Ha riassunto Ruffini.
A proposito del rapporto tra fisco e contribuente, Ruffini è chiaro: non si può sperare in un'amicizia tra esattori delle tasse e chi deve pagarle, ma è giusto pretendere una convivenza pacifica, equa e corretta, dove entrambi si impegnano al rispetto reciproco.
Secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate inoltre, ci sono molte leggi che regolano il funzionamento del fisco, troppe perché i contribuenti - e gli esperti stessi - le possano conoscere tutte: «Oggi abbiamo quasi 900 leggi vigenti, non conosco nessuno che le conosca tutte e lo dico da direttore dell'Agenzia delle entrate. Non è possibile», spiega.
Dopo aver dichiarato guerra all'evasione fiscale annunciando l'avvio di controlli incrociati sui conti e l'ampliamento del personale con 11mila lavoratori in più per aumentare l'efficienza dell'Agenzia, Ruffini fa i complimenti ai contribuenti italiani. Indubbiamente l'evasione rimane una delle grandi piaghe del nostro Paese, ma pare che i dati siano incoraggianti.
Nell'ultimo lustro, l'evasione fiscale si è ridotta di 15-20 miliardi di euro all'anno, come spiega lo stesso direttore dell'Agenzia delle Entrate, permettendo un recupero, solo l'anno scorso, di 20 miliardi. Sono numeri che delineano forse una rinnovata fiducia dei cittadini verso il fisco italiano e che Ruffini saluta con entusiasmo. Sul tema, il direttore dell'Agenzia precisa:
Ha poi spiegato Ruffini. Per quanto poi riguarda le azioni di recupero sull'evasione: