Accadde oggi 23 agosto 1939: il patto tra Stalin e Hitler. Alla luce di quanto avvenne poi nel corso della Seconda guerra mondiale (l’attacco nazista all’URSS nel giugno del 1941), ha ancora oggi dell’incredibile il trattato di non aggressione tra il Terzo Reich di Adolf Hitler e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche di Stalin. Eppure, Berlino e Mosca, 9 giorni prima dell’attacco tedesco alla Polonia, si accordarono proprio per spartirsi il territorio polacco.
Comunemente chiamato patto Ribbentrop-Molotov o patto Hitler-Stalin, fu un patto di non aggressione di durata decennale stipulato a Mosca e firmato, rispettivamente, dal ministro degli Esteri sovietico Vjaceslav Molotov e dal ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop. Le due parti s’impegnavano a non aggredirsi reciprocamente, a non appoggiare potenze terze in azioni offensive e a non entrare in coalizioni rivolte contro uno di essi.
Bisogna aggiungere che l’accordo definiva in base a un Protocollo segreto anche le rispettive acquisizioni territoriali corrispondenti ai loro obiettivi di espansione. In tal modo l’URSS si assicurò l’annessione della Polonia orientale, i Paesi baltici e la Bessarabia per ristabilire i vecchi confini dell’Impero zarista; mentre la Germania si vide riconosciute le pretese sulla parte occidentale della Polonia che i tedeschi attaccarono il primo settembre del 1939
Il 19 agosto 1939, Germania nazista e Russia comunista avevano firmato anche un primo accordo commerciale, a cui ne sarebbero seguiti altri due: nel 1940 e nel 1941. La Germania ruppe il patto Ribbentrop-Molotov due anni dopo invadendo l’Unione Sovietica il 22 giugno 1941 con la famosa Operazione Barbarossa (nella foto: una vignetta dell'epoca sul patto Hitler-Stalin).