Durante un mini-tour in Svizzera, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha annunciato una sorprendente svolta pacifista e anti-militarista nel partito: questa nuova direzione è stata motivata citando il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la sua proposta di rinviare di cinque anni l'obiettivo del 2% del Pil destinato alle spese militari, come richiesto dalla NATO.
Questa inaspettata mossa sembra allineare il Pd con le posizioni dei Cinque Stelle, in particolare con l'ex primo ministro Giuseppe Conte, che ha sempre ostentato il rifiuto della quota del 2% del Pil per le spese militari. Tuttavia, occorre notare che, nonostante questa dichiarazione di intenti, i governi precedenti, inclusi quelli guidati da Conte, hanno aumentato regolarmente la spesa in armamenti e munizioni.
L'ala di Base Riformista del Pd sembra contrastare con questa nuova direzione, affermando che l'obiettivo del 2% del Pil per la Difesa entro il 2028 rimane invariato. Tuttavia, la Schlein sostiene che il cambiamento di linea è guidato da una volontà di pace e antimilitarismo. Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa e membro del Pd, ha commentato che il tema è delicato e richiede rispetto per diverse sensibilità. Schlein ha in ogni caso affermato che il PD rimane dalla parte dell'Ucraina nel conflitto.
Tuttavia, sembra che la Schlein abbia frainteso le dichiarazioni di Scholz. Quest'ultimo si riferiva alla media del 2% nei prossimi cinque anni, non a un rinvio di cinque anni. La Germania stessa ha aumentato il budget militare sotto la guida di Scholz, contraddicendo questa interpretazione. Inoltre, la Schlein ha dichiarato il suo sostegno all'Ucraina e la necessità di un ruolo diplomatico più forte da parte dell'Europa per porre fine al conflitto.
Tuttavia, questa svolta verso il pacifismo potrebbe non essere ben accolta da tutti all'interno del Pd. Critiche sono emerse dai renziani, accusando la Schlein di avvicinarsi alle posizioni dei Cinque Stelle. La tensione all'interno del partito sembra aumentare, mentre la Schlein si appresta a guidare il Pd nelle elezioni europee del giugno 2024.