Dopo avere consolidato la cattura di Robotyne, le forze armate dell'Ucraina espandono il fronte di sfondamento attraversando la seconda linea fortificata delle truppe russe, rompendola almeno in due punti. Il villaggio di Verbove, oltre la seconda linea, è conteso e colpito dall'artiglieria di entrambe le fazioni.
Dopo la perdita di Robotyne, fonti russe hanno iniziato a diffondere informazioni sulle presunte intenzioni ucraine, sostenendo che il ritiro da Robotyne fosse volto a consentire alle forze ucraine di infiltrarsi più profondamente nel territorio nemico per poi accerchiarle. Le autorità russe hanno anche rilasciato documenti falsi affermando che agli ucraini è stato dato l'ordine di uccidere ogni soldato russo che si arrenda.
Questa operazione di disinformazione sembra essere volta a spaventare le truppe russe e a costringerle a combattere fino alla fine invece di arrendersi. Nonostante questi sforzi, gli ucraini hanno conquistato con successo una fortificazione a sud di Robotyne approfittando della rotazione tra le truppe russe per colpire quando gli avversari non se lo aspettavano.
Alcune fonti russe sostengono che questo potrebbe essere stato l'ultimo potente attacco ucraino, mentre altre si aspettano almeno un altro sforzo significativo. Gli ucraini hanno smentito queste affermazioni mostrano un video che riprende diverse dozzine di carri armati occidentali.
Il ritmo dell'avanzata ucraina è in costante accelerazione, spingendo la Russia a schierare la 25a Armata Combinata sul fronte, che tuttavia è perlopiù costituita da truppe inesperte e male-equipaggiate. Questa mossa serve a permettere di rischierare le le truppe della 41a Armata verso Tokmak, dove la pressione ucraina è maggiore.
Secondo le fonti, gli Ucraini hanno condotto uno ardimentoso attacco con droni nella zona vicino al Ponte di Kerch in Crimea, zona già più volte bersaglio degli affondi di Kiev. Tuttavia, l'obiettivo di questo attacco non era il ponte stesso, ma bensì la flotta russa del Mar Nero che stava pattugliando la zona.
Le fonti russe hanno confermato che durante questo attacco notturno al naviglio "Pytlivyi", sono stati utilizzati ben tre droni, con uno di essi che è esploso quasi in prossimità della nave stessa. Questo attacco ha sollevato interrogativi sulla sicurezza russa, poiché i droni sembrano essere stati lanciati da una zona densamente popolata da navi civili per complicare ulteriormente l'identificazione dei responsabili.
Ma la notizia più sorprendente è stata la segnalazione da parte di soldati russi di "un drone aereo ucraino che sorvegliava l'area da Cape Takil". Questi eventi suggeriscono fortemente che l'attacco sia stato organizzato e condotto dal territorio della Federazione Russa o dalla Crimea.
Questo episodio mette in evidenza che la sicurezza russa sembra essere carente non solo nelle regioni lontane dalla linea del fronte ma anche in quelle relativamente vicine e di importanza strategica, costantemente oggetto degli attacchi ucraini.