Un "attacco terroristico" ucraino in direzione di Mosca, sventato dalle forze di difesa: è quanto denuncia il Ministero della Difesa russo nell'ultimo capitolo della controffensiva di Kiev in guerra.
Il Cremlino ha svelato di aver distrutto i due droni ucraini nella regione di Mosca e nella regione di Kaluga, nei pressi della capitale. In una nota su Telegram, il Ministero riferisce che "la mattina del 5 settembre è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di condurre un attacco terroristico con droni contro obiettivi russi.
Denunce analoghe relative all'abbattimento di droni sul territorio russo diventano ogni giorno sempre più frequenti. A fine agosto la Russia aveva denunciato l'abbattimento di ben 42 droni piovuti sulla penisola di Crimea e un missile sull'Oblast di Kaluga.
Secondo il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, "non ci sono indicazioni preliminari di danni o feriti sul luogo dell'incidente".
Le prime indiscrezioni parlano di un edificio civile danneggiato dai detriti nel distretto di Istrinsky, della regione di Mosca. Sempre secondo il sindaco della capitale, un altro drone in volo verso Mosca è stato distrutto dalle forze di difesa aerea nella regione di Tver, vicino a Zavidovo.
Ma la Russia non sta certo a guardare. Secondo la viceministra della difesa ucraina Hanna Malyar, intervenuta durante la trasmissione Telethon e citata da RBC-Ucraina, ogni settimana da Mosca partono circa 8.000 bombardamenti lungo tutta la linea del fronte orientale. Durante i raid, ha spiegato Malyar, vengono sparati "circa 400.000 colpi".
La viceministra ha fatto notare che l'intensità dei combattimenti rimane elevata.
La Russia avrebbe perso "265.680 soldati in Ucraina dall'inizio della sua invasione". A rivelarlo lo stato maggiore delle forze armate ucraine. Un parametro che include anche le "560 vittime subite dalle forze russe" soltanto nell'ultima giornata di ieri, lunedì 4 settembre.
Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan potrebbero presto incontrarsi nuovamente, già la settimana prossima. All'indomani del tanto atteso faccia a faccia di Sochi circolano già le prime voci su quando i leader di Russia e Turchia potrebbero tenere un nuovo summit.
La data propizia potrebbe essere identificata nella settimana successiva a quella dell'Assemblea Onu a New York, in programma dal 19 al 25 settembre. Lo riporta il quotidiano filogovernativo turco Hurriyet, ripreso dalla Tass.
Secondo una fonte diplomatica, nei prossimi giorni Ankara informerà l'Onu sui risultati dei colloqui di Sochi. Sotto la lente d'ingrandimento, in particolare, c'è la possibile ripresa dell'accordo sui cereali nel Mar Nero.