La violenza contro le donne continua ad essere un tema purtroppo attuale: episodi di cronaca atroci che raccontano di femminicidi e stupri sono quasi all'ordine del giorno ormai, dimostrando la necessità di una sensibilizzazione culturale più ampia sull'argomento della prevaricazione di genere, anche e soprattutto nei confronti dei cittadini più giovani.
Davanti a questo quadro preoccupante, che sembra fare passi indietro invece che avanti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella prende posizione: «la violenza sulle donne è un'intollerabile barbarie sociale», scrive il Capo dello Stato in un messaggio inviato al Corriere della Sera in occasione della decina edizione del Tempo delle Donne, chiedendo che si attui finalmente una «severa prevenzione, concreta e crostante».
Queste le parole del Presidente della Repubblica che ha sottolineato l'esigenza di un cambiamento sociale drastico.
Mattarella avvisa i cittadini del pericolo sempre in agguato di una caduta all'indietro nel tempo per quanto riguarda l'affermazione dei diritti legati al genere: per il Presidente, la lotta contro le disuguaglianze deve continuare ogni giorno, resistendo alla tentazione di credere che la libertà sia un'acquisizione irreversibile. È necessario dunque «un continuo e lungimirante sforzo di tutela, di rinnovamento, di inclusione», da parte di tutti gli attori sociali.
Ma non per questo, non perché la nostra società è ancora solcata da discriminazioni, bisogna arrendersi. Mattarella deca alle donne che «continueranno a cambiare la politica, la cultura e la società» il pensiero finale del suo messaggio. E se la libertà non può essere declamata da quei «regimi che soffocano le naturali richieste delle donne a una effettiva parità», allora l'affermazione di tale libertà potrebbe ripartire proprio da quelle componenti sociali discriminate e abbandonate, spesso soggette a ingiustificata violenza:
Questa la posizione del Capo dello Stato, che mira a richiamare tutti i cittadini a alle loro responsabilità nella formulazione di una società finalmente libera ed equa.