La semifinale Gauff - Muchova degli Us Open (vinta poi dalla prima per per 6-4 7-5) è stata interrotta per quasi un'ora a causa della protesta dagli ambientalisti
La semifinale Gauff - Muchova degli Us Open (vinta poi dalla prima per per 6-4 7-5) è stata interrotta per quasi un'ora a causa della protesta dagli ambientalisti. All'Arthur Ashe Stadium, mentre le due tenniste si sfidavano nel secondo set (con la Gauff in vantaggio per 6-4 1-0), si è alzato dal pubblico un grido contro l'uso dei combustibili fossili. Dietro quei cori, tre ambientalisti seduti vicini con indosso una maglietta con la scritta "End Fossil Fuels", pronti ad interrompere la partita. Le due tenniste hanno atteso inizialmente la fine della manifestazione di dissenso, ma quando si sono rese conto che il terzetto non era molto intenzionato ad interrompere la protesta sugli spalti, hanno abbandonato la scena, rientrando nello spogliatoio. Due di loro sono stati scortati fuori dalle forze dell'ordine, ma il terzo del gruppo aveva incollato i propri piedi nudi al suolo con della colla.
Come riportato da varie testate internazionali, tra cui il The New York Times, a rivendicare la protesta il movimento Extinction Rebellion. Il gruppo è attivo anche in Italia e sul loro sito ufficiale possiamo leggere:
Siamo un gruppo di attiviste/i che credono nell’efficacia della Nonviolenza nelle azioni e nella comunicazione di tutti i giorni e nella necessità di unirci per poter prosperare. Crediamo nella pace, nella scienza, nell’altruismo, nella condivisione di conoscenza. Nutriamo profondo rispetto per l’ecosistema nel quale viviamo, per questo motivo impegniamo le nostre vite a diffondere un nuovo messaggio di riconciliazione, discostandoci dal separatismo e dalla competizione, sulle quali la società moderna si basa; siamo i narratori di una storia più bella che appartiene a tutti noi, agiamo in nome della vita.
Alla voce riguardante la storia del gruppo, è possibile apprendere che:
La mattina del 31 Ottobre 2018, una folla di cittadini britannici si radunava in Parliament Square, a Londra, per rendere pubblica la Dichiarazione di Ribellione di fronte alla sede del governo inglese. Gli organizzatori si aspettavano qualche centinaio di persone: ne vennero 1500, per partecipare a quello che sarebbe diventata la prima azione di disobbedienza civile di Extinction Rebellion.
Nelle settimane successive, 6000 persone arrivarono a Londra da ogni parte d’Europa, Italia compresa, per partecipare alla prima Ribellione Internazionale. Abbiamo bloccato pacificamente cinque ponti sul Tamigi, paralizzando il centro della capitale. Abbiamo piantato alberi a Westminster e seppellito una bara nel mezzo di Parliament Square, ci siamo incollati ai cancelli di Buckingham Palace e abbiamo scritto una lettera alla Regina d’Inghilterra. Abbiamo cantato e danzato nelle strade di Londra.
Abbiamo marciato a Londra ancora una volta, in 10.000, ad Aprile 2019, e poi a Ottobre dello stesso anno. E questa volta Parigi, Amsterdam, Madrid, Delhi, New York, Buenos Aires e più di 60 città in tutto il mondo hanno marciato con noi: violenze, abusi di potere e oltre 1600 arresti non sono serviti a fermarci. In Italia, nasciamo all’inizio del 2019, una decina scarsa di ribelli sparsi per tutta la penisola. Per mesi abbiamo organizzato presentazioni, volantinaggi, piccole azioni dimostrative per raggiungere quante più persone possibile e lanciare l’allarme sulla crisi climatica ed ecologica. Ora siamo centinaia, da Torino a Bologna, da Napoli a Milano. Nell’Ottobre 2019 ci siamo radunati a Roma per la terza Ribellione Internazionale, ma non è finita qui. Ogni giorno continuiamo a crescere, a formarci e a costruire legami aspettando la prossima Ribellione di Ottobre. Ci si vede sulla strada.
Finita l'interruzione dovuta alla protesta, Coco Gauff si è imposta contro Karolina Muchova per 6-4 7-5. Una vittoria importante per la giovane tennista americana, che conquista così la finale del "suo" torneo. Dopo l'atto conclusivo del Roland Garros 2022, nuova opportunità oer la Gauff di conquistare il titolo di uno slam. Tra lei e la vittoria finale, c'è solo Aryna Sabalenka.