Eugenia Roccella lo ribadisce: i figli "si fanno nel modo classico", con una famiglia composta da "un uomo e una donna". La ministra per la Natalità è tornata a sottolineare l'impegno del governo sulle famiglie nel suo intervento agli Stati generali della Basilicata Summer School di Fratelli d'Italia.
Per tornare a incoraggiare la natalità, spiega Roccella, "bisogna anche fare una politica diversa nei confronti della famiglia". Nel mirino dell'ex sottosegretario di Stato c'è una "cultura", ormai eradicata "da molti decenni", dell'"anti-famiglia".
In un ottica di "attacco alla famiglia e, in particolare, alla natalità", nelle stanze dell'Esecutivo si discute a proposito di "impegni importanti per il secondo e il terzo figlio".
L'obiettivo è dunque di dare a chi desidera allargare la famiglia la "possibilità, attraverso l'aiuto economico e sociale, di creare davvero delle condizioni di facilitazioni".
La speranza del governo è che tali contromisure siano sufficienti per attutire il problema dell'inverno demografico, che Roccella stessa definisce come "un inferno demografico", perché in Italia "è veramente molto accentuato".
Non è la prima volta che la ministra interviene con dichiarazioni destinate a far discutere in difesa della "famiglia tradizionale". Qualche mese fa, Roccella aveva parlato dell'aborto come di una scelta, e non un diritto, per la donna. Parole a tratti divisive, così come quelle sulla maternità surrogata e sui figli delle coppie gay.