Volodymyr Zelensky ha in mente un identikit ben preciso sul colpevole della morte di Yevgeny Prigozhin. Il responsabile del presunto incidente che è costato la vita al fondatore del gruppo Wagner, secondo il leader ucraino, è senz'altro il Cremlino.
Una ricostruzione inevitabile considerando le informazioni nelle mani di Kiev. A ribadirlo è lo stesso Zelensky, citato da Bbc Russia.
Il presidente del Paese invaso ha anche aggiunto che in Ucraina non ci sono stati giorni di lutto in concomitanza con la morte di Prigozhin. Questo perché "per noi è un terrorista in meno".
Zelensky ha concluso il suo discorso sottolineando che la perdita del supporto della Wagner è senz'altro uno svantaggio per i russi, e di conseguenza "sicuramente un vantaggio per noi".
Tra i surplus che giocano a favore dell'Ucraina ci sono senz'altro gli incessanti sostegni militari dell'Occidente. A tal proposito sono giunti a Kiev i primi 10 carri armati Leopard 1, provenienti da Danimarca, Germania e Paesi Bassi. Si tratta soltanto dei primi tank dei cento promessi dai tre Paesi a febbraio.
Le truppe danesi in Germania, intanto, continuano ad addestrare le forze ucraine in merito all'uso dei veicoli.
Nel frattempo a tenere banco in Ucraina, ancor più delle questioni militari, ci sono le elezioni locali imposte dalle autorità russe nei territori occupati. Il voto in queste zone fa parte delle elezioni locali e regionali stabilite in tutta la Russia.
Le urne si sono aperte oggi, venerdì 8 settembre, nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Lo resteranno fino a domenica 10 settembre.
A condannare le "pseudo-elezioni" orchestrate dal Cremlino è intervenuto il ministero degli Esteri ucraino in un comunicato. Kiev ha sottolineato come le votazioni non siano riconosciute da gran parte della comunità internazionale.
La Federazione russa, si legge nella nota, "viola in modo flagrante la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, la legge ucraina e le norme del diritto internazionale, in particolare la Carta dell'Onu".
A destare ancor più rabbia nelle istituzioni ucraine il fatto che i cittadini, volenti o nolenti, siano costretti a votare. Lo ha rivelato Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol, città controllata dai russi nella regione di Zaporizhzhia.
Il primo cittadino ha raccontato la situazione ai microfoni dell'Associated Press.
Si tratta inoltre di elezioni palesemente schierate in una direzione. Dei quattro partiti in ballottaggio, ha spiegato il sindaco, i cartelloni ne pubblicizzano solo uno: Russia Unita, partito di Putin al vertice incontrastato della politica russa.
A schierarsi contro questo sopruso anche il ministero tedesco degli Esteri, che su X ha condannato le "false elezioni" nei territori occupati.