Spunta oggi il murale dedicato a Marisa Leo, la 39enne uccisa tra Marsala e Mazara del Vallo, nella provincia di Trapani, in Sicilia, dall’ex compagno nonché padre della sua bimba di 4 anni. La città ricorda così la vittima di questo ennesimo femminicidio avvenuto in Italia. A realizzarlo è stato l'artista Fabio Ingrassia. L’opera è comparsa su una delle pareti sotto l'arco di Porta Garibaldi.
Nel murale a Marsala, Marisa Leo indossa una giacca rossa in mano ha un cartello. Sopra di legge: La mia essenza non è merce di scambio. E poi il forte invito: Stop violenza contro le donne. Un messaggio chiaro e preciso quello che l'autore dell'opera ha voluto mandare all'Italia intera, che in questi giorni piange l'omicidio della donna ad opera del suo ex compagno.
Il murale si trova in una zona abbastanza trafficata della città ed è visibile a tutti. L’artista Fabio Ingrassia ha ritratto la 39enne, in modo che lei non possa mai essere dimenticata e non possa essere dimenticato nemmeno il tragico delitto di cui è stata vittima, come succede purtroppo a tante altre donne nel nostro Paese e nel resto del mondo.
Sotto all'opera alcuni cittadini hanno già lasciato fiori e rose rosse, appoggiate sul muro. L’autore, dopo aver disegnato Marisa su una delle pareti di Porta Garibaldi a Marsala (Trapani), ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni. Sul suo profilo Facebook si legge:
L’opera dunque, come ha fatto sapere Fabio Ingrassia, viene donata gratuitamente in modo da poter arrivare nelle mani di tutte le persone. Per acquisirla senza alcun costo è molto semplice. L’artista ha comunicato infatti che basta andare sul suo sito e scaricare il file in questione.
Marisa era una donna siciliana di 39 anni responsabile marketing e comunicazione della cantina Colomba Bianca a Mazara del Vallo, nonché mamma di una bambina di quattro anni avuta proprio con il suo ex compagno Angelo Reina, imprenditore di 42 anni. Lo stesso che prima l'ha uccisa e poi si è tolto la vita.
Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di capire la dinamica esatta di questo femminicidio che ha stravolto non solo il Trapanese, ma anche l'Italia intera. Secondo le più recenti ricostruzioni, la donna sarebbe caduta vittima di una trappola da parte dell'ex. Non si esclude infatti l'ipotesi di omicidio premeditato.
L’uomo avrebbe attratto la sua ex chiamandola e dicendole di recarsi nella sua azienda e, più nello specifico, nelle campagne di contrada Ferla, per venire a prendere la bambina. L’appuntamento era alle 17.30. Così Marisa si è recata lì, ma al suo arrivo non ha trovato la figlia. Ha trovato Reina con una carabina calibro 22 in mano.
Il 42enne ha poi sparato tre colpi diretti all'addome della donna e madre di sua figlia, che è deceduta sul colpo. La bambina, in tutto questo, era stata portata prima dalla sua bisnonna. E due ore dopo l'omicidio, Reina si è tolto la vita.
La relazione tra Marisa e Angelo era terminata ormai da un po’ di tempo. L’uomo la pedinava da anni, tanto che lei lo aveva denunciato nel 2020 per stalking e per violazione degli obblighi di assistenza familiare. L'ex compagno aveva anche assunto un investigatore privato per indagare su di lei.
Tre anni fa la donna aveva rivelato di essere vittima di minacce, aggressioni e tentativi di controllo da parte di Reina. Lo scorso anno però poi aveva deciso di ritirare la querela nei confronti del padre di sua figlia, forse proprio per il bene della bambina.