In vista della manovra la maggioranza è al lavoro sul dossier pensioni e in particolare sull'estensione di Opzione Donna a 58 anni per le tre categorie di lavoratrici interessate all'agevolazione (caregiver, con invalidità almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi) anche nel caso in cui non abbiano figli. Sarà prevista una proroga di Quota 103 (meccanismo che consente di uscire a 62 anni di età unitamente a 41 anni di contributi), mentre Quota 41 (meccanismo che consente di uscire a 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età) al momento non rientra tra i piani del governo.
In attesa della Nadef (ossia la Nota di aggiornamento al DEF, da presentare entro il 27 settembre alle Camere) le discussioni e le proposte sono numerose e in divenire. La legge di bilancio viene quantificata dalla maggioranza all'incirca in 25 miliardi, una cifra plausibile elaborata in attesa delle stime dell'Eurostat e dei numeri del Tesoro. Nel decreto collegato alla legge di bilancio dovrebbero essere presenti, oltre alla riforma pensioni, anche le misure contro il caro benzina, il caro bollette e l'anticipo della detassazione delle tredicesime con un tetto Isee fissato a 35mila euro. Il governo sembra guardare anche ai giovani, forse destinando qualche risorsa al riscatto della laurea agevolato.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha evidenziato che al centro dell'attenzione del governo ci sono le bollette e l'aumento dei prezzi dei carburanti:
L'idea è quella di prendere in esame anche soluzioni tecniche per non penalizzare categorie particolarmente esposte al caro benzina, come i pendolari o gli autotrasportatori. Non appare ancora del tutto chiaro se sarà dedicato dello spazio allo smart working per i lavoratori fragili in scadenza a fine settembre. Pur trattandosi di un tema molto rilevante, un'eventuale proroga richiede dei fondi che la coprano. Il problema numero uno della manovra resta sempre quello delle risorse.
Il 10 settembre i ministeri dovranno fornire al Mef le indicazioni sulla propria spending review con una previsione relativa ai prossimi tre anni e l'obiettivo di tagliare 1,5 miliardi in questo arco di tempo. Dalla tassa sugli extraprofitti contenuta nel decreto asset, relativamente al quale la prossima settimana sarà il termine ultimo per presentare gli emendamenti in Senato, dovrebbero arrivare 2 miliardi. Forza Italia ha anticipato che chiederà delle modifiche: sarà un primo vero e proprio banco di prova concreto per la tenuta delle maggioranza.