Continua la battaglia di Ryanair contro il decreto sul cari voli. La compagnia low cost non ha intenzione di accettare le misure adottate dal governo italiano e lo sta ribadendo a più riprese. Michael O’Leary, amministratore delegato dell'azienda, ha intrapreso una battaglia personale che non è destinata a concludersi in tempi brevi.
Anche ieri il numero uno di Ryanair ha ribadito il suo dissenso, facendo sapere di essere intenzionato a ridurre del 10% i voli verso la Sicilia. L’ad della compagnia aerea ha definito il decreto stupido e idiota", sottolineando che è basato esclusivamente su "dati spazzatura.
Ryanair ha chiesto al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di ritirare "il decreto illegale sul controllo dei prezzi". O’ Leary ha sottolineato che questo "viola il Regolamento UE 1008/2008 sui servizi aerei, che garantisce a tutte le compagnie aeree dell'Ue la libertà di fissare i prezzi e che negli ultimi anni ha permesso di abbassare le tariffe e di ottenere un'incredibile crescita del traffico in Italia".
"L'illegale e illogico decreto del ministro Urso sul controllo dei prezzi, se non ritirato, avrà l'effetto opposto, poiché ridurrà la capacità e aumenterà ulteriormente le tariffe sulle rotte nazionali verso la Sicilia e la Sardegna", ha aggiunto l'amministratore delegato.
O'Leary ha indicato la sua strategia personale: "Se il ministro Urso è seriamente intenzionato a far crescere il traffico e a ridurre le tariffe per la Sicilia e la Sardegna, allora dovrebbe eliminare l’addizionale municipale italiana, che penalizza ingiustamente i voli nazionali e che, se ritirata, produrrà un rilevante aumento della capacità e tariffe aeree molto più basse sia per la Sicilia che per la Sardegna".
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