Non c'è pace per il teatro più antico del mondo, il San Carlo di Napoli. Carlo Fuortes, che dalla Rai era stato spostato alla sovrintendenza del teatro, dovrà a breve lasciare il suo posto al precedente sovrintendente, Stéphane Lissner, che ha vinto il ricorso intentato. Al momento però Fuortes resterà a dirigere il San Carlo, in attesa della decisione del Ministero della Cultura.
Il consiglio di amministrazione del teatro San Carlo è stato convocato d'urgenza ieri, in merito alla decisione del Tribunale di Napoli, che aveva ordinato l’immediato reintegro del manager teatrale Lissner come sovrintendente (e, quindi, anche di direttore artistico) del teatro lirico. In teoria, ci sarebbero quindi due direttori/sovrintendenti: Fuortes, che aveva iniziato il suo incarico il 1° agosto, e Lissner, che aveva ricoperto analoghi incarichi a Milano e a Parigi.
Lissner non aveva gradito la decisione sulla propria sostituzione, considerando l'arrivo di Fuortes come un favore personale che il governo aveva fatto nei confronti di un ex dirigente apicale della Rai. Il governo Meloni, con il decreto sugli enti pubblici del 10 maggio 2023, aveva inserito la clausola del pensionamento anticipato per quei direttori stranieri delle fondazioni lirico sinfoniche con età superiore ai 70 anni.
La giudice del lavoro Clara Ruggiero, nel motivare la sua sentenza, ha scritto:
Il consiglio di amministrazione del San Carlo ha dato quindi dato mandato al Ministero della Cultura di adempiere a tutti i passi necessari, fermo restando che al momento Fuortes gestirà il teatro come da statuto. Il sindaco di Napoli, Gaetano Mafredi, ha detto a tal proposito:
La palla quindi passa al ministro Sangiuliano, che dovrà comunque considerare come Fuortes, per uscire dalla Rai, aveva chiesto un adeguato ruolo di compensazione per una rinuncia che all'epoca sembrò dettata più da un orientamento politico che da fattori economici o di ascolti.
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