Il secco 3-0 subito dall'Italia contro il Canada è stato il modo peggiore per inaugurare una Coppa Davis che già partiva con più di qualche perplessità. Le polemiche che hanno contraddistinto i giorni antecedenti alla competizione non hanno contribuito certamente a creare un ambiente sano in cui potesse emergere il meglio del tennis azzurro.
La serie di rifiuti conditi dalle critiche di chi ha visto in quest'ultimi una mancanza di senso di appartenenza sembra aver completamente destabilizzato la "nave" del capitano Volandri che quest'oggi viene senza scrupoli etichettata come un vero e proprio Titanic. L'analisi a raggi X del tracollo azzurro non può tuttavia non partire da quanto si è visto in campo che, alla fine, è sempre e solo l'unico giudice ed in questo caso la sentenza è stata impietosa.
Procedendo per ordine, la prima sfida persa da Sonego contro il nº200 Galarneau aveva già preannunciato che la giornata sarebbe stata difficile con l'unica parziale giustificazione data dal fatto che il torinese sembrava non al 100% fisicamente. In pochi si sarebbero allora aspettati il secondo tonfo azzurro con un Musetti irriconoscibile che cedeva al nº158 Diallo e spingeva l'Italia verso la figuraccia, poi concretizzatasi col doppio serale.
Il forfait di Vavassori apriva la strada al giovane Arnaldi, mandando in campo una coppia inedita con Bolelli che quanto meno lottava più degli altri, prima di arrendersi a Galarneau-Pospisil. Insomma, un disastro conclamato che parte da ben prima delle partite di oggi e più nello specifico dalla rinuncia del nostro tennista migliore, Jannik Sinner, fino alla mancata chiamata di Fabio Fognini.
Proprio su questo tema, le critiche peggiori non potevano non andare al capitano Volandri che ha comunque trovato la forza di tenere alta la testa dopo la disfatta: