Volodymyr Zelensky paragona Vladimir Putin ad Adolf Hitler. Durante un'intervista a Cbs News, il presidente ucraino ha ribadito la necessità di fermare lo zar russo e scongiurare il rischio di un nuovo conflitto mondiale.
Il leader di Kiev pone l'accento su un ordine internazionale in bilico e fortemente dipendente dalle sorti dell'Ucraina.
Cosa succederà tra dieci anni, in caso di successo di Mosca in guerra? Nel domandarselo, Zelensky chiama in causa la Polonia, possibile futura vittima delle mire espansionistiche del Cremlino.
Intanto, a seguito delle dimissioni dell'ex ministro della Difesa Oleksii Reznikov, il governo ucraino ha destituito sei suoi bracci destri e il segretario di Stato del ministero della Difesa. Tra i viceministri licenziati anche Hanna Malyar. Una decisione emersa durante la riunione di oggi, lunedì 18 settembre. La conferma è arrivata su Telegram da parte del capo di gabinetto del Consiglio del ministri, Oleg Nemchinov.
I nomi dei viceministri della Difesa che hanno perso il loro posto sono Volodymyr Gavrylov, Rostislav Zamlynskyi, Hanna Malyar, Denis Sharapov. Sollevati dal loro incarico anche Andrii Shevchenko, che si occupava di questioni di integrazione europea, Deinega Olehovych (sviluppo digitale, trasformazioni digitali e digitalizzazione). Chiude l'elenco Vashchenko Oleksandrovych, ormai ex Segretario di Stato del Ministero della Difesa ucraino.
Nel caso specifico di Malyar, spiega Oleg Nemchinov, pesa una sua errata comunicazione in merito agli aggiornamenti sul fronte. Sotto la lente d'ingrandimento del governo di Kiev "un cortocircuito in merito alla riconquista del villaggio di Andriivka, annunciata dalla viceministra ma poi inizialmente smentita dall'esercito di Kiev". La conferma ufficiale della liberazione del villaggio è giunta solo il giorno seguente.